Morabito e Dalmazio (ACP): “Reggio, una città in coma”
“La manifestazione del centrodestra reggino è figlia di un malessere che da qualche tempo si avverte in città. Solo chi vive Reggio e non chi sta nelle chiuse stanze di palazzo San Giorgio può capire perché parecchie centinaia di reggini hanno risposto presente alla chiamata dei movimenti di centro destra.” È quanto scrivono in un comunicato congiunto Mimmo Morabito e Silvestro Dalmazio di Alleanza Cristiana Popolare.
“E non sarà certamente la poco nobile disquisizione se i presenti all’iniziativa sono stati 500 o 900, - continua la nota - che appassiona, per modificare lo stato di malessere che alberga nella maggioranza dei reggini. Negli ultimi 3 anni ( 2013-2015) sono stati circa 6000, i nostri concittadini che hanno deciso di lasciare la nostra città, per cercare di regalarsi un futuro migliore. La diminuzione dei residenti è un gravissimo campanello d’allarme.
Ad un anno dalle votazioni è il momento di iniziare a fare un primo bilancio. Che ascoltando i reggini, è fallimentare. Non solo il saldo negativo sui residenti, ma anche le attività commerciali stanno scomparendo. E’ notizia recente che due attività importanti della città cesseranno le loro attività . Si aggiungono alle tante di questi ultimi anni, aziende storiche della città che hanno chiuso i battenti nell'indifferenza delle Istituzioni locali. Queste notizie devono far riflettere,- scrivono Morabito e Dalmazio - devo far capire quanto nefasto sia stato il commissariamento voluto e sostenuto dal Partito Democratico locale e nazionale. I commissari non hanno portato nessun segnale di novità, anzi, nessuna risposta concreta. Ma questa amministrazione dei selfie, aveva promesso la "Svolta", che Reggio sarebbe rinata, ed invece si sono rivelati solo un manipolo di ragazzetti inadeguati a costruire un futuro per la nostra comunità. La più grande azienda della città nell'ultimo decennio era stata il comune che con le sue politiche di attrazione e di investimenti messi in campo aveva fornito risposte importanti ai reggini, ma soprattutto aveva consegnato una speranza.
Quei 6000 reggini in meno, oggi, sono la dimostrazione della sconfitta di una parte della politica, quella che è stata capace di vincere solo grazie ad interventi esterni.
Il nostro pensiero non può non andare agli anni in cui il centrodestra guidava la citta', - conclude il comunicato - quando la nostra Reggio era viva, con i reggini consapevoli di vivere ed operare in una comunità che aveva un futuro certo. Oggi, invece, dopo un anno la città ha ben chiaro lo scenario e la riuscita della manifestazione è un chiaro esempio.”