Vertenza Eni, Crotone chiede intervento del Governo: un tavolo di discussione o sarà battaglia
Il Consiglio Comunale di Crotone ha approvato a maggioranza nella seduta di stasera, che aveva come unico punto all'ordine del giorno la cosiddetta “Vertenza Eni”, un documento con il quale ha intende chiedere al Governo di istituire un tavolo di discussione con il coinvolgimento della stessa Eni, in modo da porre fine alla controversia apertasi da almeno un trentennio e dare risposte alla comunità cittadina.
Nel testo, il Comune pitagorico inizia citando la mission principale dell’azienda sottolineando come però nel territorio crotonese la stessa abbia disatteso i suoi obiettivi e “dopo aver sfruttato tutto quello che era possibile – scrivono i consiglieri - ha prodotto un collasso economico sociale ed un disastro ambientale, portando Crotone alle vette più alte per inquinamento e povertà; tradendo la sua “mission” affermano ancora - Eni ha tradito la città di Crotone, ed è per questa sua cinica determinazione che la nostra gente ha perduto ogni speranza in un futuro migliore”.
Per l’assemblea Eni, dunque, non avrebbe rispettato le istituzioni locali e soprattutto i cittadini, preferendo “una ritirata strategica su una bozza di convenzione, con la preclusione a qualsiasi modifica, rifiutando ogni ragionamento sull'ulteriore triennio da convenzionare. Il gas devettoriato previsto nel primo accordo transattivo e quindi anche con accordo dell'Eni – prosegue il testo - doveva rappresentare una occasione per il rilancio industriale del territorio”.
Il Consiglio Comunale dunque conferma la sia intenzione di non “cedere ad ENI, a Ionica Gas a Syndial, quando – afferma - le proposte non coincidono con gli interessi della comunità”. Nello specifico, spiegano sempre dall’assemblea “è scorretto affermare che il Consiglio Comunale non ha voluto deliberare in merito alla convenzione in quanto la proposta fu ritirata dall’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale per essere sottoposta ad una rivisitazione. In particolare, su due aspetti: rinuncia all’immobile, in quanto ritenuto non più funzionale alle attività dell’ente ed anche allo scopo di verificare i relativi titoli di proprietà e richiesta di dare continuità con la definizione del successivo triennio. di fronte a questo ulteriore tradimento, l’interlocutore del Consiglio, e della città, nei rapporti con Eni, dopo la brusca, repentina ed inaspettata posizione assunta nella vicenda ‘convenzione’ dovrà essere esclusivamente il Governo Centrale”
Il Governo, “proprietario dell’ENI attraverso la partecipazione societaria del Ministero dello Sviluppo Economico e Cassa Depositi e Prestiti” sarà, dunque, il soggetto a cui il Consiglio chiederà di farsi carico della “vertenza Crotone” in tutti i suoi aspetti: la società del cane a sei zampe, secondo i sottoscrittori del documento, avrebbe “indebolito il capitale sociale umano di Crotone” mentre “Ionica Sud deve rispettare gli accordi” e “Syndial deve bonificare il sito inquinato”.
Il Consiglio Comunale ha poi deliberato di chiedere al Governo Centrale l’istituzione del tavolo di discussione ma anche di coinvolgere la Regione, i parlamentari calabresi di ogni schieramento, i capigruppo degli stessi nei due rami del Parlamento affinché sostengano la richiesta.
Inoltre si è deciso di istituire un forum permanente aperto ai contributi del mondo imprenditoriale, sindacale, dell'associazionismo a tutti i livelli, affinché sia tutta la città che intraprenda il percorso per giungere alla conclusione definitiva dell'annosa vertenza.
In caso di mancato riscontro da parte del Governo l’assemblea annuncia inoltre di voler “tutelare con ogni strumento ed in ogni sede, compresa quella giudiziaria, gli interessi della comunità non escludendo la valutazione di prevedere non solo il rispetto degli accordi successivi ma anche quelli relativi alla prima transazione stipulata con Eni, compreso i temi dell'immissione sul mercato del ‘gas devettoriato’, dalla subsidenza e di altri previsti nella convenzione stessa ovvero il controvalore del gas devottoriato a partire dalla prima transazione”.