Confial, procedura conciliazione per proclamazione stato agitazione Lsu/Lpu

Calabria Attualità
Benedetto Di Iacovo

La Segreteria regionale della Funzione Pubblica della Confial vista la situazione di assoluta incertezza della copertura finanziaria dei contratti in essere dei circa 5.000 LSU/LPU della Calabria, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione con manifestazioni e scioperi in tutto il territorio regionale che interesserà i lavoratori, già contrattualizzati dai diversi Enti locali e territoriali. Chiede, pertanto, che venga esperito il tentativo preventivo di conciliazione.

"Trascorsi i termini di legge - continua la nota Confial - procederà all'indizione formale delle manifestazioni e dello sciopero, nell'ambito delle politiche nazionali e regionali, evidenziando che la Confial, attraverso i suoi aderenti potrà decidere di partecipare anche ad altre manifestazioni e scioperi sullo stesso argomento, già indetti da altre organizzazioni sindacali Lo stato di agitazione proclamato e le possibili manifestazioni e scioperi, sono finalizzati ad ottenere:la copertura in legge di stabilità in discussione al Parlamento dei circa 5.000 contratti di ex LSU/LPU già in essere ed in scadenza al 31/12/2015 in tutti i Comuni ed Enti della Regione Calabria; alcune deroghe a favore degli Enti locali che hanno in carico LSU/LPU con contratti a T.D. a 26 ore, quali: - deroga al Patto di stabilità degli Enti e della stessa regione anche per gli anni 2016/17/18; - deroga all'utilizzo degli indicatori di giacenza medi dei pagamenti degli Enti che hanno processi di stabilizzazione del precariato in corso; - clausola che renda "senza soluzione di continuità" i contratti a tempo determinato in essere ed in scadenza al 31/12/2015.

La costituzione di un Tavolo tecnico permanete presso la presidenza della Giunta regionale con tutte le organizzazioni sindacali, nessuna esclusa, per evitare conflittualità permanenti, al fine di poter monitorare e seguire il più definitivo percorso di stabilizzazione degli LSU/LPU presso i diversi Enti, considerato che la scrivente è fortemente presente in moltissimi Comuni della Calabria e che in alcuni, addirittura, rappresenta la parte maggioritaria dei lavoratori, per come si potrà evincere dalle deleghe sottoscritte dai ns associati".

"Abbiamo ritenuto - scrive il segretario regionale Confial Benedetto Di Iacovo - giusto e non più rinviabile, come Confial regionale, avviare la procedura di Conciliazione per il raffreddamento dei conflitti,per come previsto dalla norma sui servizi essenziali nella Pubblica Amministrazione, poichè non è più sopportabile questo silenzio e questo non agire da parte della deputazione calabrese sull'argomento della copertura e delle deroghe necessarie per il prosieguo dei contratti in essere degli ex LSU/LPU anche per il 2016 e gli anni a venire. Fatto salvo l'impegno del Presidente Mario Oliverio e dei suoi due assessori al lavoro Carlo Guccione e Federica Roccisano, che in termini concreti e con le necessarie risorse economiche di sponda regionale messe a disposizione, hanno consentito la contrattualizzazione nel 2005, ai quali diamo formalmente atto e ringraziamo e di qualche parlamentare come il Sottosegretario Minniti, la Bossio, la Lo Moro e D'ascola, nessuno sembra volersi occupare della questione.

Non abbiamo nessuna intenzione di creare allarmismi ne di esercitare azioni di terrorismo psicologico ma sino a quando qualcuno non ci indicherà dove stanno le risorse (50 milioni) a copertura per il 2016 nella legge di stabilità e non sapremo chi presenterà l'emendamento per la copertura e per le tre deroghe da noi proposte nella missiva il Prefetto Latella, al Presidente della Giunta regionale OLiverio e all'Assessore regionale Roccisano, mobiliteremo i lavoratori, da soli, ed unitamente alle altre organizzazioni, al fine di risolvere questa ormai triste telenovela, per puntare allo svuotamento di un bacino di precariato, fatto da circa 5.000 lavoratori, sfruttati quasi al limite del lavoro nero, dagli Enti locali, senza i quali però, dovranno portare le chiavi dei loro Comuni alle Prefetture di riferimento, poichè senza di essi non sarebbero più in grado di assicurare servizi ai cittadini".