Anassilaos, omaggio a Pier Paolo Pasolini morte di un poeta

Reggio Calabria Attualità

La tragica morte di Pier Paolo Pasolini il 2 novembre del 1975 (quaranta anni fa) – scrive in una nota dell’Associazione Culturale Anassilos Tito Tropea, Presidente dei giovani del Sodalizio reggino - fa di lui uno di quei poeti e scrittori che nel ‘900 hanno perduto la vita nelle notti della storia europea e mondiale che hanno fatto da tragico contrappunto al secolo trascorso, da Garcia Lorca, a Osip Mandel'štam fino ai tanti, innumerevoli poeti e narratori che, vittime delle grandi contraddizioni umane, personali e sociali dei tempi in cui vivevano, si sono dati volontariamente la morte.

"Senza entrare nel merito delle vicende processuali - continua la nota dell'associazione Anassilaos - che hanno interessato l”affaire Pasolini” e che nel corso degli anni hanno alimentato un dibattito di cui si stenta ad afferrare, pur a quaranta anni di distanza, gli esatti contorni, resta la morte, non dico cercata ma certamente prevista, di un intellettuale scomodo all’establishment, al consolidato sistema di valori che nel nostro Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, univa insieme centro e sinistra, culture e ideologie opposte che si incontravano però molto spesso nella difesa di un certo conformismo morale e ideologico.

Pasolini – rileva Tropea - era l’uomo dello scontro, sia che denunciasse nei suoi romanzi il degrado delle borgate romane sia che nei suoi film affrontasse temi scabrosi che divenivano subito, quasi con accanimento, il bersaglio prediletto della censura e delle denunce che in più d’una occasione condussero lo scrittore e regista dinanzi al giudice. Persino uno dei suoi capolavori “Il Vangelo secondo Matteo”, oggi considerato unanimemente una delle pellicole più intense dal punto di vista religioso, non mancò di suscitare critiche come reazioni ostili, da destra e da sinistra, provocarono i suoi interventi sulla stampa nazionale, sia che difendesse i poliziotti che nel 1968 affrontavano gli studenti a Valle Giulia (Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano) sia che si esprimesse contro l’aborto (Sono però traumatizzato dalla legalizzazione dell'aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell'omicidio) o contro un processo selvaggio di industrializzazione del Paese (Nel cosiddetto scritto sulle lucciole che si conclude con la lapidaria frase “Ad ogni modo, quanto a me - se ciò ha qualche interesse per il lettore - sia chiaro: io, ancorché multinazionale, darei l'intera Montedison per una lucciola”). Posizioni da cui ancora oggi è possibile dissentire – scrive Tropea -e che fanno talora di Pasolini un difensore del passato, interpretato forse più al fuoco della nostalgia del poeta che dell’uomo che analizza lo svolgersi dei processi economici e sociali, ma che bene spiegano il suo essere “scomodo” e “controcorrente”, la difficoltà di ingabbiarlo in uno stereotipo e il vuoto che ha lasciato nella cultura e nella società italiana, sempre più conformista e chiacchierona, dedita al voyerismo, poco seria e attenta all’analisi dei problemi. Alla figura di Pier Paolo Pasolini, preannuncia il Presidente di Anassilaos Giovani, il Sodalizio dedicherà quattro incontri di approfondimento, il primo dei quali - il prossimo 10 novembre alle ore 18 presso la Sala di San Giorgio al Corso sul tema “Passione e ideologia: Pasolini "luterano e corsaro" con l’intervento del Prof. Antonino Romeo - sarà dedicato alle posizioni politiche e ideologiche dello scrittore-poeta mentre gli altri incontri analizzeranno rispettivamente il Pasolini poeta, il narratore e infine il cineasta. Un omaggio dovuto ad uno degli intellettuali più acuti dell’Italia contemporanea, capace di mettere in gioco se stesso fino alla morte e per il quale vale forse una famosa espressione di Ezra Pound, al quale Pasolini dedicò una ormai celebre intervista “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”.