Manutenzione caldaie: grande confusione sul controllo nel cosentino
«Con l’arrivo della stagione invernale, e vista la grande confusione che si sta generando nella nostra provincia in tema di controllo, manutenzione ed ispezione degli impianti termici, a causa delle omissioni e delle cattive e non corrette informazioni degli enti locali coinvolti e delle associazioni di categoria, cerchiamo di fare chiarezza una volta per tutte sulla manutenzione delle caldaie per il riscaldamento autonomo e condominiale», è quanto si legge in una nota trasmessa dall’Avv. Michele Arnoni, dirigente regionale del movimento politico “Italia del Meridione”.
«La Regione Calabria – prosegue Arnoni - in data 04.06.2014 inviava alla Provincia di Cosenza, ed ai comuni superiori a quarantamila abitanti, la nota prot. n. 184157 del Dipartimento Attività Produttive e delle Politiche Energetiche, nella quale veniva specificato che: “…su tutto il territorio della Regione Calabria, fino all’emanazione di una specifica normativa regionale, sono pienamente valide ed efficaci le disposizioni statali in materia di accertamenti ed ispezioni sul rendimento di combustione e sullo stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici…”. Normativa statale che, lo ricordiamo, prevede controlli obbligatori sull'efficienza energetica degli impianti a gas ogni 4 anni, con il relativo pagamento degli oneri (bollino blu) alla Regione Calabria e non più alla Provincia di Cosenza e/o ai comuni superiori a 40 mila abitanti, fermo restando ovviamente le verifiche delle caldaie facoltative da parte dei cittadini ogni inizio stagione. Tanto più oggi che la funzione è stata trasferita alla Regione dalla Legge Del Rio. Ebbene, nonostante la nota sopracitata, nella nostra Provincia anche per le omissioni degli uffici tecnici degli Enti coinvolti, e soprattutto per le errate informazioni da parte del CNA settore impiantisti di Cosenza, si continua ad applicare la vecchia normativa, che prevedeva il controllo biennale con il relativo pagamento degli oneri a Provincia e comuni superiori a 40 mila abitanti. Tutto ciò, oltre ad essere illegittimo, avviene a scapito dei poveri utenti finali, i cittadini, le famiglie cosentine, costrette ad un esborso non dovuto pari almeno a 70 € annue».
«Attenzione quindi – avverte Arnoni - a chi evidenzia l’obbligo della manutenzione delle caldaie da riscaldamento, asserendo che questa deve essere effettuata almeno una volta l’anno e il controllo combustione (fumi) ogni due anni. Attenzione, dunque, ai tecnici “furbetti”. Perché sono ancora molte le omissioni informative o la scorretta informazione da parte degli operatori. E’ chiaro che questa confusione ha permesso alla Provincia, ed ai comuni superiori a 40 mila abitanti, di incassare, probabilmente illegittimamente, 7 euro per ogni caldaia installata sul territorio ed ai tecnici l’importo della revisione annuale. Ma è altrettanto chiaro che a livello nazionale, invece, le associazioni di consumatori “serie” avevano denunciato questo pericolo. Ed infatti, più volte la Federconsumatori ha sottolineato come grazie a questa nuova tempistica prevista nella nuova normativa, le famiglie italiane avrebbero potuto risparmiare dai 60 agli 80 euro annui. Risparmio che, purtroppo, nella nostra Provincia non c’è stato grazie alle omissioni degli Enti locali coinvolti e del CNA settore impiantisti».
«E’ importante informare le famiglie – conclude Arnoni – pertanto, chiediamo al Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria di fare al più presto chiarezza sul rispetto della normativa nazionale, emanando il regolamento con cui disciplinare la materia, nonché promuovere una campagna informativa regionale, condivisa, chiara e trasparente, rivolta a tutti i cittadini».