Artigiani: “Rischio commissariamento per BCC”
Riceviamo e pubblichiamo una nota degli artigiani in merito alla situazione della Banca Brutia BCC. Secondo gli artigiani ci sarebbe la possibilità di un commissariamento.
“Ci risiamo questa volta è sotto attacco la Banca di credito operativo Banca Brutia, così una dopo l’altra le BCC italiane vengono acquisite e accentrate sotto un unico ombrello, nessuno più crede alla casualità c’è un preciso disegno, che espropria i legittimi proprietari cioè i soci, pensionati, artigiani, commercianti, imprenditori, per regalare attività, patrimonio e sportelli a Banche amiche, dietro c’è anche la presunta fine regia della cosiddetta “Banda d’Italia”.
Il meccanismo ormai consolidato è sempre lo stesso, le manine anche, sempre le stesse i commissari nominati hanno uno specifico curriculum e un pedigree d’eccellenza, nonché parentele importanti o ruoli di rilievo in contesti di logge e congreghe. Si portano a sofferenza il maggior numero di conti affidati, alcune volte si è battuto il record in soli 10 giorni, revoca unilaterale, richiesta di rientro e passaggio a sofferenza, senza neanche passare dalla posizione d’incaglio, ma cosa più grave senza veri motivi tecnici come sconfinamenti ed altro, un vero e proprio “killeraggio” che alimenterà il mercato del danaro prestato ad usura, piaga di sempre del meridione.
Gli artigiani sono le prime presunte vittime, in primis come soci, vedranno azzerato il loro investimento/risparmio, come è già accaduto decine di volte l’ultimo caso Banca di Cosenza BCC, due Mari e poi ironia della sorte la stessa banca di cui sei socio ti chiude l’affidamento e ti chiede in soli 5 giorni il rientro di tutta la posizione affidata, “tout court” senza tentativi di mediazione o di sentire le ragioni dell’impresa, l’obiettivo è il passaggio a sofferenza per deprezzare l’istituto di credito e favorire il trasferimento ai salvatori, guarda caso quasi sempre gli stessi. Forse sarebbe il caso che l’autorità giudiziaria inizi ad approfondire la questione. Certo è che a soffrirne è il già lacerato tessuto economico locale e la piccola e media impresa artigiana, vero è proprio pilone di sostegno dell’intera economia meridionale”.