Banche. Sofferenze a 200mld, a rischio le risorse per il welfare
Le sofferenze bancarie secondo la Banca d’Italia hanno raggiunto i 200 miliardi nel maggio 2016, mentre nel 2013 erano 155 miliardi. Se si analizzano le sofferenze di famiglie produttive e società non finanziarie, pari a 156 miliardi nell’aprile scorso, i settori più in difficoltà risultano essere le costruzioni con 42,7 miliardi, le attività manifatturiere con 36 miliardi, il commercio con 26,9 miliardi e le attività immobiliari con 20 miliardi.
Il 40% delle sofferenze appartengono pertanto alle costruzioni e alle attività immobiliari. Le sofferenze per famiglie consumatrici hanno raggiunto i 37,5 miliardi, mentre nel 2013 erano 32 miliardi.
Questi sono gli effetti delle politiche del rigore in periodo di crisi, ritenute da Keynes un’assurdità. Nonostante ciò lo sforzo per rilanciare intere filiere in crisi sembra del tutto inadeguato a livello europeo, nazionale e regionale e c’è chi insiste sull’austerità.
Per il settore delle costruzioni addirittura c’è chi continua a proporre patrimoniali e aumenti di tasse sulle case, preoccupandosi soprattutto di ridurre il consumo del suolo, obiettivo condivisibile soprattutto in alcune aree congestionate. Bisognerebbe puntare però con equilibrio sullo sviluppo sostenibile, ma non certo favorire il blocco di investimenti pubblici e privati e di intere filiere produttive.
Se non ci sarà una forte crescita non solo le banche saranno sempre più in difficoltà, ma mancheranno ancora di più anche le risorse per il welfare.
Vincenzo Gallo, Architetto (Cosenza)
Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto. La testata resta comunque disponibile a pubblicare integrazioni, risposte e rettifiche a quanto riportato e a firma di chiunque sia direttamente o indirettamente coinvolto.