Gioia Tauro, in manette 4 persone. Sarebbero vicine alla cosca Piromalli
Carabinieri di Gioia Tauro, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, della Compagnia Speciale e di unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, e personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno arrestato Biagio Guerrisi, di 51 anni; G.P., di 31 anni; Rocco Ivan Stillitano, di 52 anni; Francesco Cosoleto, di 37 anni. Tutti e quattro, già noti alle forze dell’ordine, sono ritenuti vicini alla cosca dei Piromalli.
Gli indagati sono indiziati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio e tentato omicidio pluriaggravato, porto e detenzione illegale di armi, estorsione, danneggiamento aggravato, tutti aggravati dalle metodologie mafiose.
Le indagini avrebbero consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine alla presunta appartenenza dei fermati ad un’associazione di tipo ‘ndranghetista che, avvalendosi della forza di intimidazione scaturita dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, si sarebbe dedicata “allo sfruttamento delle risorse economiche del territorio attraverso o la partecipazione alle stesse”, acquisendone direttamente o indirettamente la gestione e il controllo, ovvero con la riscossione di somme di denaro a titolo estorsivo.
L’attività, infatti, documenterebbe numerosi episodi estorsivi, consumati e tentati, nonché alcuni danneggiamenti seguiti da incendio o perpetrati mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco, effettuati nello stesso contesto a scopo intimidatorio e a danno di operatori economici.
È stato, inoltre, ricostruito come la cosca, con la disponibilità di armi, al fine di realizzare il controllo egemonico sul territorio avrebbe realizzato accordi con organizzazioni criminose omologhe, sopprimendo i soggetti che a quel controllo si contrapponevano, commettendo anche delitti contro il patrimonio, contro la vita e l’incolumità individuale e in materia di armi. I fermati sono stati portati presso la casa circondariale di Palmi.