Castrovillari. Inaugurata la Mostra I Colori D’Arberia
Nel segno delle testimonianze e della storia della propria Terra dove le tinte sulle tele dell’azzurro, del rosso e del nero, espressione della speranza il primo, della libertà il secondo e dell’appartenenza il terzo, sono la chiave di lettura di un’espressività tutta da scoprire ed appassionata, rivolta alle proprie radici ed alla storia del popolo a cui appartiene. Questi “I colori d’Arbëria”, mostra itinerante dell’artista Francesco Senise, già allestita a Bruxelles, Cracovia, Roma ed in altre città,è stata inaugurata a Castrovillari nella sala delle arti del Protoconvento Francescano, restando a disposizione di quanti vorranno visitarla sino al prossimo 8 dicembre.
Al centro del percorso pittorico e, quindi, culturale ed artistico dell’autore, come ha precisato Anna Letizia Candeline, la memoria del popolo arbereshe, quì da 6 secoli, tra storia, tradizione, paesaggi e le icone dei “salinari”, gli uomini che lavoravano nelle miniere di sale di Lungro, espressioni di dignità, libertà e di riscatto sociale, oltre che di forza e volontà.
A sottolineare l’importanza del messaggio e delle opere dell’artista, che l’altro giorno al Museo di Rende ha ricevuto il premio Gala Arte 2015 patrocinato dal Senato della Repubblica e dal Ministero per i Beni Culturali, il Sindaco di Lungro( paese natale di Senise), Giuseppino Santoianni il quale oltre a sottolineare la valenza dell’autore ha ringraziato l’Amministrazione di Castrovillari e quanti si sono adoperati per la realizzazione dell’evento, mentre il presidente dell’Ente Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ha lanciato pure l’importanza di far girare la mostra identitaria tra i paesi italoalbanesi del versante lucano del Parco, esprimendo inoltre la volontà di recuperare la miniera di Lungro per renderla museo al fine di fissare capacità ed opere che non possono andare perse come richiede quella collettività e ha espresso il suo primo cittadino. Fattori, anche questi, rilanciati dall’Ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia, il prerofessor Neritan Ceka, che immediatamente ha sottolineato il grande patrimonio che conservano le comunità arbereshe della Zona, tra capacità, tradizioni, costumi, opere e manufatti ultrasecolari tutte da promuovere e condividere.
E sulla condivisione e messa in rete dei beni che insistono nell’area del Pollino è intervenuta l’Assessore alla Cultura e Vice Sindaco, Angela Lo Passo, spiegando l’azione che sta portando avanti l’Amministrazione Lo Polito, per collegare le eccellenze, e le ragioni dell’iniziativa che, oltre a voler rendere omaggio ad un artista,sono un occhio attento sulla realtà che ci circonda e ci richiama alle vocazioni.
Per questo Castrovillari, ha soggiunto il primo cittadino, Domenico Lo Polito, portando il saluto, è impegnata a svolgere un ruolo d’integrazione dell’esistente, fondamentale per creare un percorso unitario delle comunità, con le loro specificità, al fine di collegare tutto ciò che connota da sempre l’area di cui essa è baricentro.
A conclusione e prima di ammirare la Mostra , proprio sul ruolo dell’integrazione e condivisione delle eccellenze, per una offerta territoriale turisticamente appetibile, si sono alternati interventi, che hanno richiamato la valenza culturale della manifestazione e di cui è intriso l’intero Territorio grazie alle capacità di uomini e donne, testimoniati dalla presenza di Sindaci, Assessori alla Cultura e rappresentanti istituzionali dei centri invitati di Firmo, Acquaformosa, San Basile, Frascineto, Civita e Spezzano Albenese. In sala anche l’onorevole Franco Laratta a testimoniare la portata dell’evento.
La manifestazione, patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia e dall’Amministrazione comunale del capoluogo del Pollino, moderata da Ines Ferrante, presidente dell’Associazione “Mystica Calabria”, ha raccolto tante presenze, anche provenienti dai centri vicini, ribadendo ancora una volta la voglia del capoluogo del Pollino di far sintesi e trait d’union.
Un momento che ha affermato, così, il ruolo dei legami culturali ed etnici, rilanciando tutto ciò che le popolazioni hanno saputo tramandare, con amore e dedizione, nei secoli, consapevoli del ruolo fondamentale che hanno le identità per l’integrazione e la crescita delle comunità.