Campana. Chiarello: “Rischiamo il dissesto a causa della Regione”
Progetto di edilizia sociale, interventi di recupero di immobili del centro storico di Campana. Somme anticipate dal Comune e pratiche stranamente congelate in Regione. Se non si provvederà ad erogare le somme dovute entro il 31 dicembre, il Comune rischierà di sforare il patto di stabilità. Chiarello scrive al Presidente Mario OLIVERIO: le incrostazioni all’interno della Regione vanno combattute. È necessario tutelare i comuni virtuosi. Evitare disparità di trattamento tra pubblico e privato. Esigiamo riscontri.
Il Comune – scrive il Primo Cittadino di Campana Agostino Chiarello al Presidente della Giunta Regionale - ha fatto delle anticipazione alla ditta e ai professionisti, con soldi propri presenti nelle casse comunali: i lavori sono quasi ultimati e gli stati di avanzamento sono fermi sui tavoli degli uffici comunali.
La richiesta di anticipazione è stata effettuata più volte: a maggio 2013; nei mesi di gennaio, febbraio, aprile, luglio, novembre 2014, e in quelli di aprile e luglio 2015. Ad ogni reiterata sollecitazione – puntualizza Chiarello - è stata fornita ogni volta assicurazione che, presto sarebbe stato trasmesso il decreto alla ragioneria per l’emissione del mandato: impegni puntualmente disattesi in barba agli obblighinei confronti del Comune e, suo tramite, verso l’impresa ed i lavoratori che aspettano invano le loro spettanze, frutto del loro lavoro.
Risulta che ben altre corsie preferenziali – denuncia il Sindaco - vengono riservate nei confronti di imprese private in virtù della partecipazione allo stesso bando regionale con l’obiettivo di realizzare alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in vendita. La disparità di trattamento è un ulteriore elemento che merita il necessario approfondimento per garantire almeno parità di condizioni, prescindendo dalla natura pubblica o privata dei soggetti attuatori, fortemente squilibrato attualmente a svantaggio del pubblico.
“Per i comuni in questo momento non c’è spazio per provvedimenti di liquidazione, stante la situazione di cassa della Regione ed i vincoli imposti dal patto di stabilità. Alla relativa compensazione, la Regione può farsi carico di annullare i crediti che vanta dai comuni ammortizzandoli con i crediti che i comuni avanzano dalla Regione”. – È, questa – aggiunge Chiarello – la risposta ricevuta dai dirigenti regionali che mi ha letteralmente sconcertato. Urge un’inversione di rotta per non vanificare il patrimonio di fiducia e di consensi da lei guadagnati sul campo. La situazione in atto è inconcepibile. Resto allibito e disorientato nella mia qualità di amministratore – aggiunge - impotente rispetto a tali affermazioni e a tali bizzarre alchimie finanziarie che scaricano sui comuni, anello debole della catena, oneri che sono a carico della Regione.
Un comune virtuoso come Campana che tende per politica amministrativa a non volere avere debiti con gli enti sovra-comunali, risulta essere doppiamente penalizzato nella sua capacità amministrativa: in primo luogo perché non ha la possibilità di riscuotere crediti che gli spettano, in secondo luogo perché il suo Sindaco si sente rispondere che l’unico modo di incassare ciò che gli spetta lo si ha ammortizzando i debiti che l’ente ha con la Regione. Insomma, viene penalizzato a scapito di comuni che si indebitano anche pesantemente, tanto poi questi ultimi la fanno sempre franca.
Una situazione intollerabile per chi, come me, si è presentato nel maggio scorso al giudizio dei cittadini con una proposta di buon governo di amministrazione sana, efficiente e trasparente, per costruire un domani migliore per la nostra comunità.