Pacenza, Cirotano come sede Enoteca regionale
“La sede naturale dell’Enoteca regionale è e sarà il Cirotano. Su questo c’è già un impegno preciso assunto dal presidente della giunta regionale Peppe Scopelliti. Annunci e proclami, rilasciati sui media calabresi da parte di rappresentanti istituzionali della maggioranza di centrodestra (cui peraltro appartengo), non fanno che inasprire inutili campanilismi tra il Crotonese e il Lametino”. Il presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, replica alle dichiarazioni rilasciate sull’argomento dall’assessore regionale all’Agricoltura e forestazione, Michele Trematerra, nel corso dell’edizione odierna del Tgr Calabria. Secondo l’assessore regionale, infatti, l’importante strumento di promozione, valorizzazione e commercializzazione dei vini calabresi sarà presto impiantato a Lamezia. “È nel Cirotano che si registra il 90 percento delle produzioni di vini calabresi col marchio doc – sostiene ancora l’onorevole Pacenza – ed è qui che ha senso insediare l’Enoteca regionale. Per un fatto di logica, di numeri, di pertinenza. Del resto, è lo stesso assessore Trematerra a dichiarare che a Lamezia, quello della produzione del vino di qualità, è un settore che va rilanciato. Bene, lo si faccia. Ma non si mettano, nel contempo, le zavorre ad una barca che viaggia ormai con le vele spiegate verso la conquista dei mercati esteri, come stanno facendo le più importanti case vitivinicole del Cirotano. Ho già avuto modo di spiegare, da due anni a questa parte, che l’Enoteca regionale non è detto che sia una e una sola. Ecco perché Lamezia, di certo, avrà nel processo di commercializzazione e promozione dei vini calabresi, un ruolo fondamentale, vista anche la variegata presenza di infrastrutture per la mobilità di cui il suo territorio è dotato. Nel Cirotano, però, va insediata la struttura madre dell’Enoteca regionale, in quanto è proprio qui che ha inizio il processo produttivo del vino. Bisogna invogliare gli addetti ai lavori, ma anche i semplici appassionati, a spingersi tra i vitigni autoctoni del Crotonese per ricreare, attorno al Cirò, quel concetto di “terroir” (ovvero quell'insieme di fattori che vanno dall'ambiente alle tecniche di coltivazione sino alla protezione delle denominazioni d'origine) che tanto è caro ai centri di produzioni del vino della Francia, ma anche della Toscana e del Piemonte. Ma è possibile mai che in Calabria si debba andare sempre in controtendenza? Spero che la giunta regionale metta al più presto la parola fine a questa assurda disputa creatasi attorno all’insediamento dell’Enoteca regionale”.