Cenere lavica sugli agrumeti, Coldiretti chiede riconoscimento calamità
Piove cenere sul bagnato! L’agricoltura, per antonomasia fabbrica a cielo aperto , adesso, fa i conti anche con la “cenere lavica” dell’Etna che copiosa, sta compromettendo anche la raccolta degli agrumi in particolare nella piana di Rosarno-Gioia Tauro.
Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, chiede, “che nell’ambito delle competenze attribuite alle Amministrazioni Provinciali e ai comuni si dia immediato corso a agli accertamenti tecnici del caso, al fine di predisporre idonea relazione, da trasmettere al Dipartimento Regionale Agricoltura, per fare in modo che si possa avviare la procedura prevista dalle leggi vigenti e cercare di trovare ristoro per le aziende agricole danneggiate”.
Dai primi sopralluoghi svolti dai tecnici e imprenditori della Coldiretti di Reggio Calabria “la cenere'', 'ha creato due tipologie di problemi: su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione su altri ha bruciato i frutti, mentre erano già maturi, che in evidenza, presentano delle macchie nere (vedi foto) che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistarle, con un indubbio riflesso sulla commercializzazione.
“E’ di tutto risalto- conclude - che tale situazione, sta creando anche problemi di competitività agli agrumi, che rappresentano uno dei nostri beni economici più importanti. La Coldiretti ricorda che l’infausto evento calamitoso, non è assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinchè, possa essere riconosciuta la calamità. La Coldiretti, ove richiesta, assicura la massima collaborazione.