Cenere vulcanica sul reggino, Coldiretti invoca lo stato di calamità
La Coldiretti di Reggio Calabria, in seguito all’eruzione dell’Etna che ha provocato uno spargimento di cenere vulcanica nella Provincia di Reggio Calabria, ha verificato con propri tecnici il danno arrecato alle colture agrarie.
La coltre di cenere-polvere vulcanica ha arrecato e arrecherà danni agli agrumi perché depositatasi sui frutti, oltre a creare una patina nera non gradita dai consumatori, è fortemente abrasiva, con conseguenti danni anche al frutto durante la raccolta e lavorazione.
L’area interessata dall’evento è quella dello Stretto, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride, dove sono stati colpiti frutti di arancio, clementine, mandarini, bergamotto, limoni.
Considerato che per questo danno non è prevista assicurazione, fanno sapere dalla Coldiretti che “è necessario che le aziende agricole vengano ristorate delle perdite subite”. Pertanto il Presidente dell’associazione reggina, Francesco Saccà, ha inviato una lettera al Presidente della Provincia Giuseppe Raffa ed all’Assessore all’Agricoltura Gaetano Rao, chiedendo l’effettuazione dei sopralluoghi al fine di quantificare i danni ed attuare tutte le procedure previste per il riconoscimento dello stato di calamità a favore delle imprese agricole danneggiate.