Cenere lavica dall’Etna, per agrumi nel Reggino è calamità
Non solo difficolta al traffico aereo: la "cenere lavica" dell'Etna è caduta copiosa sulle piante di agrumi nella piana di Rosarno-Gioia Tauro compromettendo la raccolta dei pregiati frutti. E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che chiede di avviare gli accertamenti per il riconoscimento della calamita' naturale.
Dai primi sopralluoghi svolti dai tecnici e imprenditori della Coldiretti "la cenere", "ha creato due tipologie di problemi: su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione mentre su altri sono stati bruciati i frutti, mentre erano già maturi e presentano delle macchie nere che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistare, con un indubbio riflesso negativo sul ,mercato. E' evidente - conclude la Coldiretti - che tale situazione, sta creando anche problemi di competitività agli agrumi, che rappresentano uno dei beni economici più importanti del territorio. La Coldiretti ricorda che l'infausto evento calamitoso, non è assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinchè, possa essere riconosciuta la calamità. Agi