Gallico Superiore: omaggio all’artista Placido Di Bella
Nel Santuario della Madonna delle Grazie di Gallico Superiore (RC) è esposta una grande tela raffigurante una “Madonna con il Bambino” datata 1896 e firmata Placido di Bella. Si deve all’impegno e alla curiosità di Domenico Mazzù, cultore di storia e ricercatore instancabile delle tradizioni culturali e artistiche di Gallico, l’aver “riscoperto” questa tela di un artista siciliano oggi quasi sconosciuto al quale l’Associazione Culturale Anassilaos dedica un incontro che si terrà lunedì 7 dicembre alle ore 17,00 presso il Santuario Madonna delle Grazie di Gallico con l’intervento del Prof. Giovanni Molonia, che si occupa del recupero, conservazione e studio delle memorie storiche messinesi collaborando con enti, associazioni, istituti che a vario titolo s’interessano della storia, dell’arte e delle tradizioni locali.
Figlio del pittore e scenografo Giovanni (Messina 1843 – 1908), Placido di Bella si forma artisticamente sotto la guida del padre, direttore della Scuola Comunale di Disegno di Messina.
Nel 1900 partecipa alla Mostra d’Arte e Fiori con undici dipinti e pastelli. Studia due anni ( 1901 – 1902) all’Accademia libera di Belle arti di Roma. Nel 1901 un suo Ritratto di Umberto I è collocato nell’Aula magna dell’Università di Messina. Nel 1902 si reca per studio a Venezia e ne frequenta per quattro anni l’Accademia di Belle Arti. “Sempre sprezzante delle varie scuole non ha voluto mai seguire un maestro e ha voluto invece formarsi una maniera sua singolare che fosse la sintesi di tute le migliori scuole d’oggi, variabile solo secondo l’esplicazione del soggetto da trattare.
Il non aver egli voluto mai strappare al Governo nemmeno il diploma di magistero del disegno, è prova del suo innato orgoglio, della sua forte coscienza di sé stesso senza dubbiosità, senza pentimenti” (Moleti Galifi 1905). È definito dai critici contemporanei “pittore filosofo”, perché autore di dipinti problematici come “Impenetrabile” ( un trittico in cui il simbolo assurge alla forma più sintetica e più alta) e dello studio preparatorio “ Dubbio”.
Grande medaglia alla Mostra Internazionale di Bologna del 1904, una sua personale viene ospitata nel 1905 dal Circolo Artistico di Messina. In tale occasione vengono esposti disegni dal vero a matita, a pastello e a carboncino ( Testa di vecchio, Testa di moro), tele ad olio ( Il desco dell’operaio, Riposo, Baccante, In soffitta, Sotto i raggi del sole, Ragazza con fiori, Sui tetti, Cicciareddu, Orfanella, Viuzza a Taormina, Quei che pregano, Visioni). Molte sue opere, soprattutto paesaggi e ritratti, sono oggi in collezioni messinesi e palermitane.
Secondo una testimonianza scritta dell’allievo Gaetano Corsini sarebbe morto a Copenaghen dove si era trasferito ospite dell’amico Peter Severin Kroyer ( che ne dipinse il ritratto mentre suona la chitarra e canta), dopo il terremoto del 1908. Sembra però più attendibile la notizia riferita da un altro suo allievo, Guido Ghersi, che in un articolo apparso il 17 marzo 1913 sulla “Gazzetta di Messina e della Calabrie, lo dice morto in Germania pochi giorni prima di quella data.