Diffamazione. Arrestato il giornalista Francesco Gangemi, ai domiciliari ad 81 anni
Il giornalista Francesco Gangemi, 81 anni compiuti il 28 settembre scorso, invalido al 100 per cento e gravemente ammalato, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Catania per un cumulo di pene a 2 anni 11 mesi e 16 giorni di reclusione per diffamazione a mezzo stampa e per non avere rivelato le fonti fiduciarie delle notizie. Due anni dopo l’allucinante arresto che, all’età di 79 anni, l’aveva portato dietro le sbarre, sollevando l’indignazione del Paese e la sospensione del provvedimento, la storia si ripete.
Stavolta gli è stata risparmiata l’umiliazione della galera, ma imposto comunque l’obbligo di espiazione della pena agli arresti domiciliari. A quasi 82 anni e dopo aver recentemente subito un delicato intervento chirurgico al cuore, una nuova, pesante tegola si abbatte, dunque, sul giornalista in esecuzione di una sentenza definitiva del 10 marzo scorso. Il Tribunale di Sorveglianza di Catania ha affidato l’esecuzione del provvedimento alla Procura di Cosenza dopo aver rigettato la richiesta di affidamento ai servizi sociali.
“Un provvedimento che non esitiamo a ridefinire, come avevamo fatto all’epoca assieme all’allora segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, mostruoso per qualsiasi ordinamento democratico che si fondi sulla libertà di espressione, di stampa e sul pluralismo delle idee”, dichiara Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, sottolineando che “Gangemi paga duramente non solo il prezzo delle sue idee “forti” e fuori dal coro, ma soprattutto l’ingiustificato ritardo del Parlamento nel riformare la legge sulla diffamazione che, per i reati a mezzo stampa, prevede ancora il carcere per i giornalisti consentendo il ripetersi di dolorosi episodi come questo”.