Intimidazioni, Scarfò e Lanzetta: “gesti che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi”
“Giornalisti, sindaci, sindacalisti, magistrati, cittadini e cooperative colpiti - un giorno si e l’altro pure - da intimidazioni e minacce mafiose. Si colpivano e si continuano a colpire le persone che, a vario titolo, lavorano direttamente nel territorio andando in(s)contro alle problematiche poste in essere anche a causa delle realtà mafiose.” Lo rendono noto Maria Carmela Lanzetta, presidente associazione Zanotti Bianco, e Giovanni Scarfò, presidente Italia nostra.
“Non è la prima volta e, probabilmente, purtroppo, non sarà l’ultima – proseguono Lanzetta e Scarfò - se non si riesce a porre in essere delle azioni di lotta e contrasto alla criminalità per prevenire gesti intimidatori che minano la sicurezza e la dignità dei calabresi per bene. Azioni che, ancora oggi, sono deficitarie e/o non sono adeguate così come hanno dichiarato più volte alcuni giudici e procuratori e la stessa giornalista Candido. Del resto, se per dare esecuzione all’abbattimento di ville e villette costruite sulle colline di Reggio Calabria ci vogliono 20 anni(sentenze passate in giudicato nel 1996), come sarà possibile battere la ndrangheta nel breve periodo? Ai sindacalisti colpiti, alla giornalista Candido, al Direttore del Corriere della Calabria e ai suoi giornalisti la nostra solidarietà e vicinanza. Alla Prefettura di Reggio Calabria e alle Forze dell’Ordine - concludono - un sentito ringraziamento per la loro azione di prevenzione e contrasto quotidiano e per la loro tutela.”