Amministratori sotto tiro, l’allarme: duemila intimidazioni negli ultimi 5 anni

Calabria Attualità

Ogni giorno in Italia un amministratore locale viene minacciato o intimidito. Negli ultimi cinque di anni – ovvero dal 2013 al 2017 - sono stati 2182 le minacce e le violenze nei confronti degli amministratori censiti da Avviso Pubblico: in pratica più di una al giorno.

Dal 2011, anno della prima edizione del RapportoAmministratori sotto tiroin cui furono rilevati 212 casi, gli atti intimidatori sono aumentati del 153%.

Un fenomeno che nel 2017 ha coinvolto per la prima volta tutte le 20 regioni italiane, 78 Province e 314 Comuni, il 6% in più nel confronto con il 2016.

Questi alcuni dei dati emersi ieri pomeriggio al Parlamento Europeo, nel corso della presentazione del Rapporto Amministratori sotto tiro, organizzata dall´Intergruppo parlamentare ITCO (Integrità, Trasparenza, anti-Corruzione e anti-Mafia).

UN FENOMENO NON SOLO ITALIANO

Le minacce e le violenze contro gli amministratori locali non sono un fenomeno solo italiano, come purtroppo ci dimostrano tristi fatti di cronaca europea, compresa la recente brutale uccisione del sindaco di Danzica Pawel Adamovicz, pugnalato a morte il 13 gennaio durante una serata di beneficienza, al quale è stata dedicata l’iniziativa.

“Ringrazio Avviso Pubblico per il lavoro che giornalmente porta avanti monitorando questo fenomeno – ha dichiarato Elly Schlein, Eurodeputata e Co-presidente ITCO – Oggi più che mai è necessario mostrare la nostra solidarietà agli amministratori locali che giornalmente vengono minacciati, in Italia e in tutta Europa. Bisogna costruire una rete di solidarietà e di vicinanza intorno a sindaci e amministratori locali di tutto il continente, che spesso rimangono isolati”.

Il Parlamento europeo, ha fatto sapere Schlein, è cosciente della gravità della situazione e tra qualche giorno organizzerà un incontro su quanto accaduto al Sindaco di Danzica. “È necessario – ha aggiunto - che l’Europa metta in campo strumenti efficaci per contrastare questo fenomeno e per portare una maggiore consapevolezza”.

A seguire Claudio Forleo, giornalista e co-autore del Rapporto “Amministratori sotto tiro”, ha snocciolato i dati evidenziando che se si analizzano i dati regionali degli ultimi cinque anni, dal 2013 al 2017, è la Sicilia la regione più colpita con 396 casi censiti.

IL TRISTE PRIMATO ALLA SICILIA SEGUITA ALLA CALABRIA

A seguire la Calabria con 328 casi, la Puglia con 312 e la Campania con 305, regioni a tradizionale presenza mafiosa. Al quinto posto si colloca la Sardegna, con 193 intimidazioni. Al sesto posto il Lazio con 127 casi è la prima Regione del Centro-Nord, davanti a Lombardia (96 casi), Toscana (68 casi), Emilia-Romagna (65 casi) e Veneto (60 casi).

“Se confrontiamo i dati regionali dell’anno 2013 con quelli del 2017 – sottolinea Forleo - appare evidente l’aumento, in assoluto e in percentuale, del numero di intimidazioni al Centro – Nord. Si passa dal 20% del totale di minacce e intimidazioni nell’anno 2013 al 31% nel 2017”.

“Un dato – aggiunge - che ci dimostra sempre di più come nessun territorio può considerarsi immune, e non solo in Italia. Decidere di candidarsi e, se eletti, di impegnarsi per governare le proprie città è quindi diventato un atto che sta assumendo sempre di più le caratteristiche di una sfida animata da un grande coraggio, da una forte passione civile e da un alto senso di responsabilità individuale e collettiva”.

“È stato importante essere presenti qui oggi per presentare Avviso Pubblico, una rete nazionale di enti locali impegnati contro le mafie e la corruzione” ha concluso il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco, dopo aver raccontato l’intimidazione subita nel 2016.

“Ringraziamo il Parlamento europeo – ha continuato - per aver prestato attenzione al nostro progetto Amministratori sotto tiro, che come abbiamo visto non è un fenomeno solo italiano ma sta diventando sempre di più un problema europeo”.

“L’auspicio – ha ribadito poi il presidente di AP - è che anche il Parlamento europeo, così come è stato fatto in Italia, possa accendere un faro. È un servizio necessario per sostenere da una parte gli amministratori locali, i loro familiari e le loro comunità, e dall’altra per provare a riprodurre un Osservatorio che possa aiutare ad orientare le politiche. Questa è una sfida importante di cui la politica ha bisogno”.

A moderare l’incontro Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.