Pd, Pirillo scrive a Manoccio: attacco strumentale, non intendo rispondere se non con i fatti
“Egregio Sindaco, il tuo intervento in merito alla vicenda della nomina del coordinatore provinciale cosentino del Partito Democratico, apparso ieri sulla stampa mi ha molto sorpreso. Non fosse altro per l’acredine che hai dimostrato nell’attaccarmi ed, attaccare così, la posizione di quanti si ritrovano sulle mie posizioni”. Esordisce così l’europarlamentare Mario Pirillo in una lettera inviata al sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio. “Vedi – aggiunge il deputato - quando un commissario straordinario, dunque un organismo non democraticamente eletto, prende decisioni importanti sulla vita di una formazione politica, questa si democraticamente rappresentativa, dovrebbe dimostrare un’attenzione particolare a tutti quelli che di quella formazione sono espressione diretta e che hanno lavorato per anni, e continuano a farlo, per costruirla e farla radicare nei territori. Soprattutto se questi, ed è il mio caso, sono stati eletti e non nominati dai cittadini per rappresentarli. Queste sono le motivazioni che mi hanno spinto a sollecitare più volte, come ho già avuto modo di riferire nel mio precedente intervento, un incontro diretto con il commissario Musi. Un incontro teso, solo ed unicamente, a far conoscere, ad un esponente estraneo alla realtà calabrese – continua Pirillo - la pluralità di sensibilità presenti nel nostro partito. Ad iniziare da quanti si ritrovano su posizioni cattoliche e moderate. Sensibilità che, nella storia politica del nostro Paese e della nostra provincia in particolare, rappresentano, da sempre, una delle colonne portanti per la costruzione del consenso attorno a qualsiasi progetto politico. Ignorare questa parte rilevante, presente nel nostro partito, significa rinunciare per sempre a qualsivoglia ipotesi di radicamento nei territori e, dunque, all’allargamento della base del consenso attorno ad una formazione politica, qual è il Partito Democratico. Una formazione che deve lavorare ancora tanto per crescere. Io, e con me tanti amici che condividono questa battaglia, proprio contro questa ipotesi di chiusura del partito ci stiamo battendo con entusiasmo e passione. Crediamo, infatti – sostiene l’europarlamentare - che se il Partito Democratico dovesse arroccarsi su posizioni di esclusione di quella parte rilevante della società italiana perderebbe in partenza. Per questo abbiamo dato vita ad un’area tutta interna al Partito Democratico che di questa questione sta facendone una bandiera di libertà. Non è una faccenda meramente di divisioni di poltrone, come nel tuo intervento lasci intendere, ciò che mi ha mosso a contestare fortemente il commissario Musi per la sua scelta di nominare, come coordinatore di una provincia importante come quella di Cosenza, l’ingegner Villella. Ma è il metodo adottato. Quella nomina doveva essere condivisa per non dividere. Seguendo altre strade il commissario rischia di impedire, ribadisco, qualsiasi ipotesi di apertura del Partito Democratico a chi non condivide quelle scelte dettate dall’alto. Un rischio che il nostro partito non può assolutamente correre se vuole crescere. Per quanto riguarda, infine, la mia attività che sto svolgendo a favore della Calabria e, dunque, anche della provincia di Cosenza, non c’è bisogno di replicare alle tue accuse. Su questo aspetto contano i fatti, le azioni che quotidianamente come assessore regionale e politico calabrese prima ed ora come europarlamentare ho compiuto e continuo a compiere. L’agenda delle mie attività, che mi segue ovunque, è sempre fitta di iniziative nuove e concrete che interessano anche quella parte del territorio che tu, ingiustamente, mi rinfaccia di non curare. Su questo tema sono pronto, quando vuoi – conclude Pirillo - a dimostrare la bontà del mio operato che a te, evidentemente, sfugge. Il resto suona solo come attacco strumentale e non supportato da alcun elemento al quale io non intendo rispondere se non con i fatti”