Pescava nella zona di tutela biologica di Amantea, sequestri

Cosenza Cronaca

I Militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia, nel tardo pomeriggio di ieri, hanno proceduto al sequestro di un motopesca e delle reti presenti a bordo. L’imbarcazione stava pescando a strascico in piena zona di tutela biologica di Amantea, un’area soggetta a particolari restrizioni e nella quale è tassativamente vietato usare reti di questo tipo.

Le attività marittime in questa zona sono regolamentate da una Ordinanza (la n.11/2009 del 22/04/2009) della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, che ha disciplinato quanto contenuto in un decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

La zona di tutela biologica di Amantea rappresenta, dal punto di vista biologico, una “nursery”, cioè un’area destinata all’accrescimento dei giovani esemplari delle specie ittiche e si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa. Al suo interno è vietata la pesca a strascico e l’utilizzo di attrezzi con più di cinque ami per la pesca sportiva. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della licenza, l’utilizzo di reti da posta, nasse e dei palangari.

Il GIP di Paola, Carmine De Rosa, ha emesso il provvedimento eseguito ieri su impulso della stessa Procura della Repubblica, guidata da Bruno Giordano, dopo che i militari della Capitaneria avevano denunciato il peschereccio nel settembre scorso per il reato di deturpamento di bellezze naturali e di luoghi soggetti alla speciale protezione dell’autorità.

Sempre al momento dell’accertamento, erano inoltre stati applicati una sanzione amministrativa di 4 mila euro, il sequestro degli attrezzi da pesca e del prodotto ittico e l’applicazione dei punti al comandante ed alla licenza di pesca, una sanzione accessoria quest’ultima (prevista dal d.lgs. 04/2012) per il compimento di illeciti che violano gravemente le norme sulla pesca specificatamente indicate dalla normativa dell’Unione Europea.

“Un segnale di presenza costante – spiega il Antonio Lo Giudice, Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina - quello delle nostre unità nelle acque del Tirreno cosentino e delle nostre pattuglie lungo i 220 km di costa del Compartimento Marittimo, che vuole, con questa continua attività repressiva, evidenziare l’attenzione del Corpo per l’ambiente marino e sottolineare una tutela dei pescatori che rispettano le regole e non vedono di buon occhio comportamenti illeciti da parte di pochi Motopesca che credono di sfuggire ai controlli”.