Romeo (Pd) sulla firma delle borse lavoro
"La firma del protocollo d’intesa tra la Regione Calabria, le Corti di Appello e le Procure generali della Calabria prevede l’erogazione di un pagamento di mille borse lavoro per altrettanti lavoratori che verranno impegnati nel settore della Giustizia e rappresenta una doppia opportunità per i calabresi". E' quanto scrive Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale.
"Oltre a dare delle risposte - continua la nota - alle stringenti esigenze di occupazione, infatti, tale intervento punta ad offrire al sistema della giustizia nuove risorse umane da impiegare nei propri uffici. In un momento delicato come quello attraversato da alcune aree della regione, divenute bersaglio della criminalità, riuscire a dare respiro al lavoro investigativo attraverso una maggiore e più veloce attività giudiziaria è una prima risposta, da parte delle istituzioni, alla sfida lanciata dalle organizzazioni malavitose agli amministratori locali. Il progetto prevede un periodo di due anni di tirocinio per soggetti percettori di ammortizzatori sociali in deroga e disoccupati che hanno lavorato in precedenza negli uffici giudiziari. Frutto dell’enorme impegno del Dipartimento regionale Lavoro e Politiche sociali, guidato con determinazione dall’assessore Federica Roccisano, a cui va il mio plauso per l’ennesimo risultato positivo raggiunto, e di una precisa linea politica dettata dal presidente Oliverio proprio guardando ai benefici che ne trarranno gli enti utilizzatori, oggi drammaticamente carenti dal punto di vista delle risorse umane. A Mario Oliverio va il riconoscimento di un’idea precisa a favore della competenza attraverso la formazione e a concreto sostegno della legalità e della sicurezza, ma soprattutto un’idea che muove in direzione dell’utilità del lavoro abbandonando il concetto di assistenzialismo, causa di molteplici ferite della nostra regione. Passo dopo passo la Calabria cambia approccio e progetta il suo positivo allineamento alle altre realtà territoriali italiane".