Canna, festa di Sant’Antonio rinviata per maltempo
Il rito del Fuoco di S. Antonio previsto per oggi (sabato 16) nel piccolo borgo dell’alto jonio, è stato rinviato a domani domenica 17 a causa delle condizioni climatiche avverse (pioggia) previste per oggi.
Mentre in caso di neve tutto resterà confermato anche domani. Tempo permettendo, domenica a partire dalle 15.30, tutti intorno al falò per benedire olio, grano e animali. Il centro storico si animerà con quella che, di fatto, rappresenta, in tutto il territorio, la prima festa d’inverno del nuovo anno. E con la presenza delle tipiche maschere brutte, a Canna, come ogni anno, si anticiperà il Carnevale. – In piazza S. Antonio ci saranno solo stand enogastronomici con prodotti autentici del territorio.
Fuoco, come simbologia della purificazione. Il programma dell’evento, patrocinato dall’Amministrazione Comunale e organizzato in collaborazione con la Pro Loco cittadina e con la Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia, prevede dalle ORE 15,30 il raduno e l’accoglienza in piazza S.Antonio, al suono degli zampognari di Terranova del Pollino; alle ORE 16,30 la celebrazione della Santa Messa presso la Cappella Palatina di Palazzo Campolongo e alle ORE 17 l’accensione del fuoco così come vuole l’antica tradizione lucano pugliese da cui deriva.
Le diverse benedizioni sono previste per le ORE 18, l’ora in cui il centro storico del borgo, che si distingue, tra le altre cose, per la presenza di numerosi e pregiati portali d’epoca, rinnoverà l’antico rituale della sfilata delle MASCHERE BRUTTE, anch’esse simboli e rappresentazioni negative da purificare al fuoco di S.Antonio. Il fuoco costituisce uno degli attributi iconografici legati alla figura di S. Antonio, rappresentato con il bastone a forma di T e con ai piedi un maialino e la fiamma. Per questo viene anche invocato come patrono e protettore degli animali domestici.
La tradizione vuole che dopo la benedizione degli animali si apra il Carnevale, caratterizzato da due tipi contrapposti di maschere: i brutti e i belli. I brutti indossano abiti scuri, ricoperti di campanacci e pelli di animali e i belli sono vestiti di bianco e portavano cappelli ornati di fiori e nastri.
Accaparrarsi cenere e tozzi di carbone ardente da portare a casa per benedire le mura domestiche, come vuole la tradizione, sarà d’obbligo per chi partecipa all’evento identitario.