Bruno (Sovranità): “contrari all’adesione al progetto Sprar”
Siamo fortemente contrari all’adesione al progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) da parte dell’amministrazione comunale di Castrovillari. Il sindaco Mimmo Lo Polito pensi prima ai castrovillaresi". Sono queste le dichiarazioni di Elisa Bruno, esponente del movimento Sovranità – Prima gli Italiani.
“Con il progetto in questione – spiega – il Comune accoglierà circa venti immigrati per un intero anno con decorrenza da gennaio 2017, che verranno sistemati in varie zone del centro storico di Castrovillari. Nonostante la giustificazione da parte del sindaco, secondo il quale i fondi utilizzati sarebbero europei e ministeriali e non comunali, come se i cittadini castrovillaresi non partecipassero a questo sistema tributario, crediamo che i fondi vadano utilizzati per aiutare le tantissime famiglie italiane in grave difficoltà economica. Eppure nel suo programma elettorale, si parlava di recuperare il centro storico, mentre con questa operazione invece si rischia di creare disagio e degrado”.
“A nostro avviso, per esempio, la giunta guidata da Mimmo Lo Polito avrebbe potuto e dovuto trovare delle soluzioni a favore dei tanti dipendenti Femotet che da mesi non percepiscono lo stipendio e il cui futuro è incerto. Inoltre, - continua - che senso ha accogliere venti rifugiati richiedenti asilo quando a Castrovillari vi sono già circa 900 residenti stranieri? È impensabile che un’amministrazione comunale non metta al primo posto le problematiche dei propri cittadini”.
“Con ciò vogliamo rimarcare come in Italia l'immigrazione sia un vero e proprio affare mascherato da finto buonismo. A dimostrarlo sono state le indagini di Mafia Capitale che hanno messo in luce come le cooperative "amiche" dei partiti politici prendono gli appalti per incassare quei 35/40 euro ad immigrato al giorno che moltiplicati per 365 giorni l'anno fanno migliaia e migliaia di euro. Tutto ciò – conclude - mentre i cittadini italiani vengono sfrattati e versano in condizioni economiche disperate”.