Il Laboratorio Crotone scende in campo
"Il Laboratorio Crotone nasce a maggio dell’anno scorso dall’esigenza di dare alla città di Crotone e alla sua provincia una vocazione, un’identità, per comprendere da quali punti di forza questo territorio dovesse partire per costruire un nuovo progetto di sviluppo."Lo si legge in una nota del Labotatorio Crotone Idee in rete.
"E dai primi anni novanta,- sottolineano ancora - da quando cioè, il sistema industriale è crollato cancellando di fatto settant’anni di storia economica, che questa città non ha saputo intraprendere un nuovo percorso. Una sfida che la politica di qualsiasi schieramento ha miseramente perso. E, analizzando i fatti, non poteva essere diversamente, perché ciò che oggi manca a Crotone, è proprio un’identità, un punto fermo da cui partire per declinare una vocazione di sviluppo.
Laboratorio Crotone ha deciso di accettare proprio questa sfida: "ridefinire - affermano - l’identità del territorio pitagorico, e da questa analisi nasce il progetto “Crotone da città sul mare a città di mare”. Una rivoluzione copernicana per la città che fino ad oggi ha sempre voltato le spalle al mare cercando nell’entroterra (nell’agricoltura e nell’industria) i possibili sbocchi economici e lavorativi. “Crotone città di mare” è un progetto politico di sviluppo della città che si basa su un binomio fondamentale: porto e aeroporto. Il porto è l’infrastruttura più strategica, quella che, se sviluppata al massimo, può creare ricchezza, lavoro, occasioni di sviluppo. Attività di diporto, croceristica, cantieristica e rimessaggio possono essere le parole chiave del futuro di Crotone."
"L’aeroporto - continua la nota - è l’infrastruttura sorella dell’aeroporto, una infrastruttura che può dare quel valore aggiunto al territorio consentendone uno sviluppo immediato. E’ con questo spirito che il Laboratorio Crotone ha deciso di apportare il proprio contributo progettuale al “Patto per Crotone” da inserire nel “Masterplan per il Sud” del Governo Renzi. Contributo progettuale, apprezzato sia dal tavolo di partenariato, sia dalle associazioni di categoria e dai sindacati, e infine, grazie all’opportunità fornitaci dalla Consigliere regionale Flora Sculco, pervenuto sui banchi del Consiglio regionale"
"Crotone oggi sembra impantanata nella palude di una crisi che da economica, in questo territorio, si è trasformata subito in sociale e poi in culturale. La città ha dovuto registrare il fallimento amministrativo di un’intera classe dirigente che, invece di coinvolgere le energie vive del territorio, si è chiusa su se stessa per cercare di “sopravvivere” a se stessa. La crisi può divenire opportunità. Da questa idea siamo partiti per cercare di creare una “nuova Crotone”, per scrivere la nuova identità del territorio, per realizzare Crotone 2.0, una nuova versione della città. Intorno a questa idea abbiamo raccolto entusiasmi ed energie. Le idee camminano - conclude la nota - sulle gambe degli uomini".