A Cosenza l’ultima tappa di “Lea” con Marco Tullio Giordana
Si concluderà sabato 13 febbraio, al Cinema Citrigno di Cosenza, il tour del film “Lea” e del regista Marco Tullio Giordana. L'ultima tappa dell'evento “Il coraggio oltre la narrazione” avrà inizio alle ore 10 con i saluti istituzionali di: Gianfranco Tomao, Prefetto di Cosenza, Giuseppe Citrigno, presidente Anec Calabria ed Enzo Russo, Reggio Cinema. In programma, la proiezione della pellicola “Lea” per gli studenti degli istituti superiori della provincia di Cosenza. A seguire, sul palco del Citrigno, il dibattito con il regista Marco Tullio Giordana, l'attore Alessio Praticò, , Donatella Loprieno, referente Libera Cs e don Pino Demasi, referente Libera Piana. A moderare l'incontro la giornalista Paola Bottero.
A ideare l'evento, Reggio Cinema e il cinema Gentile di Cittanova, in collaborazione con SabbiaRossa e Libera, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, Anec e Agis Scuola, con il Comune di Reggio Calabria e il suo Assessorato alla Cultura, oltre che con i Comuni di Cittanova e Scilla. A Cosenza si concluderanno, dunque, i 4 eventi di approfondimento e confronto. Tre matinée (a Cittanova, Reggio Calabria, Cosenza) e l'incontro pomeridiano al Castello Rufo di Scilla.
“Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”. Così scriveva Antoine de Saint-Exupéry. La nostalgia che compare nell’opera postuma Cittadella è l’orizzonte cui tendono i tre giorni calabresi del grande regista Marco Tullio Giordana. Nel 2000 ci ha raccontato e fatto conoscere Peppino Impastato con I cento passi, oggi ricostruisce la storia di Lea Garofalo, protagonista di una delle vicende più terribili consumate da questa Calabria e incarnazione reale della scelta incondizionata verso la buona vita. Narrazioni cinematografiche che disegnano perfettamente, in un linguaggio accessibile e duro, il bisogno di riappropriarci delle storie dei protagonisti reali della lotta alle mafie. La loro memoria è necessaria per imparare la nostalgia di un orizzonte che sembriamo aver perso. Per andare oltre le parole, oltre le parate. Per ritrovare il mare vasto e infinito troppo spesso invisibile, come l’essenziale che, ci ha insegnato proprio Saint-Exupéry, si vede solo con il cuore.
Per declinare, attraverso la storia e le scelte di Lea, la nostalgia per un orizzonte pulito, quello di chi ha scelto da che parte stare. Per ricostruire insieme, ciascuno per la propria parte, la barca capace di traghettare questa Calabria e i suoi giovani verso un nuovo modo di intendere e vivere legalità e giustizia.