Cooperative lametine su interruzione servizio di assistenza domiciliare

Catanzaro Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota redatta dalla Cooperative Adan e Primavera, insieme ai Consorzi Privatassistenza e Cepros, e indirizzata al Comune di Lamezia Terme, al Ministero dell’Interno, all’Autorità di Gestione fondi Pac, alla Regione Calabria, a Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato, a Federconsumatori, all’Unione Nazionale dei Consumatori, all’ Uneba Calabria, a Legacoop, a Confcooperative e ai sindacati Cgil, Cisl – F.P.,Fisascat/Cisl e Uil – F.P.L. di Catanzaro:

“Abbiamo formalmente appreso dell’interruzione del Servizio di assistenza socio-assistenziale domiciliare a favore di anziani non autosufficienti erogati nel Distretto del Lametino e finanziato con fondi PAC (Piano di Azione e Coesione).

Più volte le scriventi Cooperative hanno denunciato la farraginosità nella gestione dei fondi PAC, che è stata sempre capita e accolta dal Comune capofila di Lamezia Terme, a volte anche sopportata e supportata con anticipazioni di fondi comunali.

Non pensavamo mai di arrivare all’interruzione di questo Servizio, che ha dei riflessi disastrosi sotto il profilo dell’organizzazione aziendale, ma soprattutto in termini di risposta ai bisogni espressi dagli utenti beneficiari.

Affermiamo a gran voce che i destinatari di questo servizio sono famiglie e cittadini fragili in estrema difficoltà, là dove il supporto assistenziale è l’unico strumento atto ad evitare la ricaduta in servizi territoriali ben più costosi.

Stando cosi le cose, non si può far altro che invocare quel meccanismo di garanzia e tutela che è rappresentato dalla continuità assistenziale, in quanto – crediamo - che dare e poi togliere in una situazione di precarietà e fragilità è più dannoso rispetto al non dare per nulla.

È proprio così, perché dare un servizio nelle condizioni appena descritte significa creare un equilibrio psico-fisico, che però viene subito compromesso con il venir meno delle condizioni che lo hanno generato.

Oggi più che mai si avverte la necessità di un sistema integrato dei servizi, che veda veramente al centro il cittadino con i suoi bisogni e che persegui quell'efficienza che mai potrà essere auspicata lasciando come unico punto di riferimento l’Ospedale.

Scriviamo ciò, reduci dal sentire le forti preoccupazioni dei beneficiari di tale Servizio.

A tutto ciò, vanno aggiunte anche le difficoltà che questa interruzione comporterà per le Cooperative, costrette a licenziare e riassumere eventualmente il personale quando ci sarà il secondo riparto dei fondi PAC.

Invitiamo, quindi, l’Amministrazione a percorrere le iniziative atte a garantire la continuità assistenziale e, ancora una volta, manifestiamo la nostra disponibilità a costituire un tavolo allargato regionale, che accenda i riflettori su diverse problematicità connesse alla gestione dei Servizi con i fondi ministeriali PAC che oggi sta compromettendo - osiamo dire - i cittadini, gli Enti, le cooperative e i lavoratori tutti.”


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