Bomba alle Autolinee Romano: due arresti, in manette un dipendente dell’azienda
In relazione alla bomba fatta esplodere nella settimana scorsa davanti alla sede della “Fratelli Romano Autolinee” di Crotone, la Polizia ha arrestato due persone: si tratta di Antonio Treccozzi, crotonese, 35 anni, con precedenti di polizia, dipendente della stessa azienda con mansioni di addetto alle pulizie e M.M., 22enne anch'egli crotonese, incensurato ed in attesa di occupazione.
I due dovranno rispondere dei delitti di porto di materiale esplosivo, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata ed esplosione pericolosa.
I FATTI | Erano le prime ore di mercoledì 17 febbraio, quando, su segnalazione di un utente, una Volante in servizio di Prevenzione e Controllo del Territorio della Questura è intervenuta in via Ruffo dove, poco prima, un ordigno aveva irrimediabilmente danneggiato una saracinesca in metallo ed il relativo meccanismo elettrico di un garage delle Autolinee crotonesi.
Immediatamente sono scattate le indagini della Squadra Mobile con l’attenta analisi e l'iincrocio dei filmati delle numerose videocamere di sorveglianza che sono presenti nella zona, individuando così i sospettati che effettuavano più passaggi sulla via, elemento che è apparso agli investigatori come un sopralluogo.
L’attenzione è poi ricaduta su uno dei due, ovvero su Treccozzi, già noto e gravato da pregiudizi di polizia, e sugli abiti indossati dallo stesso che erano uguguali a quelli dell'uomo che, nascondendo il volto alle telecamere col cappuccio del giubbotto, aveva innescato e fatto esplodere l’ordigno. Gli agenti hanno così ricercato il sospettato e, una volta individuato, hanno eseguito una perquisizione domiciliare durante la quale sono stati ritrovati e sequestrati gli indumenti che si ritiene siano stati indossati durante l’agguato.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi, hanno consentito, infine, di identificare il presunto complice, M.M., che - secondo gli inquirenti - avrebbe aiutato Treccozzi durante le fasi esecutive dell’attentato facendogli da palo.
Altre indagini avrebbo poi permesso di ricostruire anche il presunto movente del gesto, riconducibile a dissidi dell’indagato sorti in passato con la dirigenza della società Romano, per la quale lavora. A confermare l’ipotesi investigativa, sono intervenute, poi, le dichiarazioni di un teste, il quale, nel corso della serata precedente al fatto, avrebbe sentito Treccozzi manifestare a M.M. l’intenzione di mettere una bomba presso la sede della società.
Le risultanze investigative sono state presentate al Pm titolare del fascicolo, il Sostituto Procuratore Alessandro Riello, il quale ha chiesto ed ottenuto dal Gip Michele Ciociola l’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere a carico di Treccozzi e degli arresti domiciliari a carico del 22enne; entrambi, nel pomeriggio di oggi, sono stati fermati dagli uomini della mobile. Le indagini sull'accaduto, dicono gli investigatori, non finiscono qui e proseguiranno ancora.