Testimone di giustizia scomparsa a Milano: assassinata e sciolta nell’acido
Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia scomparsa a Milano nel 2009 è stata uccisa e sciolta nell'acido in un terreno a San Fruttuoso, vicino Monza.Una vera e propria "esecuzione", la definisce il giudice che ha firmato il provvedimento che ha portato all’arresto di sei persone in Lombardia, Calabria e Molise e ad un serie di perquisizioni.
Due dei provvedimenti sono stati notificati in carcere a Carlo Cosco, ex convivente della donna, e Massimo Sabatino, già arrestati per un tentativo di sequestro avvenuto a Campobasso nel maggio. Secondo gli investigatori avrebbero ucciso la Garofalo per vendicarsi delle dichiarazioni rese agli inquirenti, a partire dal 2002, contro alcuni affiliati alle cosche della 'ndrangheta di Petilia Policastro (Crotone).
Gli altri quattro destinatari del provvedimento del giudice sono i fratelli di Carlo Cosco, Giuseppe detto Smith e Vito detto Sergio, e altre due persone, una delle quali accusata solo di distruzione di cadavere.
Cosco avrebbe organizzato l'agguatoalla donna a Milano. Con il pretesto di mantenere i rapporti con la figlia avuta con la Garofalo e legatissima alla madre, l’uomo avrebbe attirato la sua ex nel capoluogo lombardo. Quattro giorni prima del rapimento, ha predisposto un piano, contattando i complici, assicurandosi sia il furgone doveè stata caricata a forza, sia la pistola per ammazzarla "con un colpo", sia il magazzino o il deposito dove interrogarla, e infine l'appezzamento dove si ritiene sia stata sciolta nell'acido.