Speranza (Sel) sulla situazione politica in Calabria
Nel corso degli interventi conclusivi di Green Factor, iniziativa nazionale sull’ambiente organizzata da Sinistra Italiana, Gianni Speranza ha valorizzato i contributi emersi dai tavoli tematici ai quali hanno partecipato esponenti del centrosinistra, del mondo dell’ associazionismo, delle università e delle categorie economiche .
“Le proposte emerse in questi due giorni - continua Speranza - per proporre politiche di sviluppo concreto e sostenibile per la nostra regione, per poter essere attuate, reclamano quel cambiamento che i cittadini calabresi hanno chiesto e deciso con il loro voto alle elezioni regionali di novembre 2014. Alle elezioni regionali si è presentata una coalizione di centrosinistra unita con una chiara prospettiva: quella del cambiamento e dell’innovazione. Purtroppo dal giorno successivo alle elezioni si sta procedendo in senso contrario. Le nomine di Tonino Gentile e Dorina Bianchi nel governo Renzi, come era evidente, stanno avendo ripercussioni sulla vita politica calabrese e sulle vicende del centrosinistra a partire da Cosenza e dalle altre città dove si vota e dove non si vota. Addirittura, c’è una dichiarazione riportata da un autorevole quotidiano nazionale secondo cui esiste il disegno del senatore Verdini di poter entrare direttamente nell’esecutivo nazionale attraverso Tonino Gentile. Altro che marginalità della Calabria. La nostra regione è utilizzata come un cavallo di Troia per entrare nel governo del Paese. Quello che sta succedendo non è un fulmine a ciel sereno.
Le nomine di Gentile e della Bianchi giungono a termine di un anno in cui il Pd, che durante la campagna elettorale aveva annunciato di voler chiudere le porte a qualsiasi inciucio, è ritornato a rapportarsi con le forze che avevano governato con Scopelliti, riproponendo le logiche del trasversalismo e della vecchia politica; logiche che hanno da sempre ostacolato come un macigno la crescita della nostra Regione. Nessun dirigente del Pd calabrese ha detto una parola autonoma sulle ultime nomine del governo Renzi, un’operazione nel solco di quel trasversalismo che ci eravamo impegnati ad abbandonare definitivamente nella politica calabrese.
Le grandi questioni della nostra Regione, a cominciare dalle politiche ambientali su cui abbiamo discusso in questi giorni, per essere affrontate richiedono un cambio di passo, una politica rinnovata che interpreti la domanda di cambiamento che arriva dai cittadini e dalle comunità territoriali. Di queste istanze la nuova sinistra in Calabria dovrà farsi interprete per ridare fiducia e speranza a questa terra”. Sul referendum del 17 aprile, Speranza ha ribadito che “ci impegneremo nelle prossime settimane insieme ai movimenti e alle associazioni per informare i cittadini, per portare i cittadini a votare e a votare sì al referendum chiedendo politiche ambientali ed energetiche che coinvolgano le comunità locali, mettendo al primo posto la difesa della salute dei cittadini e la salvaguardia del nostro territorio”.