Beni confiscati, Cirò tra gli esempi positivi
Venti anni dall’approvazione della legge 109/96 per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, Cirò è tra le 500 realtà italiane che hanno detto sì alla promozione della cultura e delle regole, quali antidoti all’illegalità e al degrado. Dal centro diurno al laboratorio scientifico. Cirò ha ricordato con l’Associazione Libera guidata da Don Luigi Ciotti, l’importante anniversario dell’approvazione di quella legge che nel 1996 introduceva il concetto di rigenerazione sociale, dei luoghi e delle mentalità, al posto dell’inutile pratica della repressione.
“Con l’inaugurazione del centro diurno per ragazzi avvenuta in occasione della prima Giornata Regionale del Calendario, e la consegna del laboratorio scientifico all’istituto comprensivo cittadino l’Esecutivo – ha detto il Primo Cittadino incontrando i liceali - ha confermato il suo impegno nel proseguire su questa strada: quella della promozione della cultura, delle regole e del progresso nella legalità. Destinatari privilegiati di questi messaggi, di senso di appartenenza e consapevolezza delle risorse culturali di questo territorio, devono essere necessariamente le giovani generazioni, cittadini di domani. La legalità – ha concluso - oltre che a un valore da difendere resta un reale metodo di convivenza civile ed ordinata, un’alternativa tangibile, utile e preferibile alla decadenza, al declino e al sottosviluppo, culturale e materiale imposto dalle mafie”.