Le maschere di Shakespeare a scuola con la rassegna “To be? Or may-be?”
Le maschere come possibilità dell’individuo per proteggersi o svelarsi, liberarsi o isolarsi. Negli spazi riservati al laboratorio teatrale del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria, la dirigente scolastica Angela Maria Palazzolo ha accolto con grande trasporto l’incontro con Claudia Provvedini, critico teatrale del Corriere della Sera, dedicato al grande drammaturgo William Shakespeare a 400 anni dalla sua morte. L’iniziativa è stata promossa dalla Compagnia teatrale Scena Nuda nell’ambito del progetto di Residenza artistica Yard Cantiere Creativo e della rassegna teatrale "To be? Or may-be?”.
«La scuola è il luogo che per primo diventa terreno fertile per il teatro - ha dichiarato Teresa Timpano, direttrice artistica della rassegna - e siamo qui proprio perché crediamo che l’apporto che possiamo fornire sul tema dell’identità, col filo comune di Shakespeare, possa contribuire a rafforzare un sistema scolastico già molto orientato verso questa forma d’arte».
I ragazzi coinvolti nel seminario, infatti, si sono dimostrati molto interessati verso l’esposizione che l’autorevole critica Provvedini ha riservato loro parlando soprattutto di quanto le maschere per il noto drammaturgo siano state strumento di scena e di vita: “Non dovete pensare alle maschere soltanto in accezione scenica - ha sottolineato la giornalista - ma immaginate quanto Shakespeare abbia elaborato questo strumento anche nelle forme meno evidenti: la maschera non è banalmente sinonimo di falsità ma diventa essa stessa un metodo che può prendere forme che si staccano dall’oggetto e dal travestimento, per quanto importanti”. Anche il giovane Francesco Guarnaccia, laureato al Dams di Messina e specializzatosi negli Stati Uniti, ha dato un ottimo contributo all’incontro, sottolineando quanto il tema della maschera sia stato una costante dal teatro classico, per poi passare da Pirandello fino ai giorni nostri. Un appuntamento suggellato dalle domande e dai contributi degli studenti del Liceo che, su stimolo della Provvedini, hanno manifestato il loro profondo coinvolgimento per i personaggi del drammaturgo inglese, da Macbeth a Romeo e Giulietta, aggiungendo quel misto di sogno e passione che la gioventù dona loro; e che Shakespeare sapeva mettere in scena come pochi.
L’appuntamento con la rassegna “To be? Or may-be?”, dopo il successo di pubblico della prima giornata, è ora fissato per stasera, domenica 13, alle ore 17.00 al foyer del Teatro Francesco Cilea con “Le maschere di Shakespeare”, un incontro a cura del Cis Calabria con la stessa Claudia Provvedini. Gli spettacoli inizieranno, invece, alle ore 19:00 al Teatro U. Zanotti Bianco con "To Pray", danza-spettacolo della compagnia INC InNProgress Collective, seguito alle 19.45 da “L’America dentro" con Carolina Balucani, Premio Nazionale Giovani Realtà 2012 Sezione Bianco e Nero, Udine. Alle 20.30 è previsto l’Aperitivo che anticipa alle 21.30 "Amleto?" a cura della Compagnia Macelleria Ettore.