Cariati, grande partecipazione all’evento dedicato ad Adilardi

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Su iniziativa della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e con il patrocinio del Comune di Cariati e della Sezione Calabria della “Società Italiana per la protezione dei beni culturali” ( SIPBC ), e la collaborazione del Rotary Club “Terra Brettia”, si è svolto nella cittadina ionica un interessante incontro culturale per ricordare, nel bicentenario della nascita, lo storico calabrese Francesco Adilardi (1815-1852), autore di studi e saggi di storia ecclesiastica, di archeologia e di storia locale, che svolse, per due anni a Cariati il ruolo di Giudice Regio della Pretura Mandamentale.

A relazionare sul personaggio commemorato è stato lo storico cariatese Franco Liguori, che ha ripercorso approfonditamente e con notizie attinte da fonti archivistiche, la biografia e l’attività di giudice e di storico dell’Adilardi, nativo di Mandaradoni, villaggio che nell’Ottocento apparteneva al comune di Nicotera, cittadina del Vibonese dove la sua famiglia era tra le più ragguardevoli della nobiltà locale. “Francesco Adilardi” - ha detto Liguori – “con le sue appassionate e lucide ricerche sulla storia ecclesiastica della Calabria, i suoi studi storici sulla città di Nicotera e sul suo circondario e le sue ricerche araldiche sulle famiglie della sua città, si inserisce in uno dei filoni tipici della cultura calabrese dell’Ottocento: quello degli studi eruditi ed archeologici, solitamente coltivati dai rampolli delle nobili famiglie, che vivevano agiatamente nei loro lussuosi e impenetrabili palazzi, lontani da quanto accadeva attorno a loro”.

Modello di riferimento di Adilardi” - ha detto ancora Liguori – “fu il conte Vito Capialbi di Monteleone, storico, filologo, archeologo e bibliofilo, che gli mise a disposizione la sua ricca biblioteca e gli fu amicissimo”. La figura di Adilardi è legata anche alla storia della comunità di Cariati, sia perché egli vi svolse per due anni, a metà dell’Ottocento, il ruolo di Giudice Regio, sia perché, nel 1847, egli pubblicò un valido saggio sulla sede vescovile di Cariati, il “Cenno storico sul vescovato cariatense”, e sia perché, infine, a Cariati egli morì e fu sepolto nel 1852. Col suo saggio, rigorosamente basato su fonti documentali, l’Adilardi fece chiarezza sulle origini della Diocesi di Cariati, che fu istituita nel 1437, sotto il pontificato di Eugenio IV, su istanza della principessa Covella Ruffo, feudataria della cittadina ionica.

L’ampia e apprezzata relazione di Liguori è stata seguita dagli interventi del presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Giuseppe Caridi, che ha evidenziato l’importanza della figura di Adilardi come storico delle sedi vescovili della Calabria, esprimendo apprezzamento per l’iniziativa della sua commemorazione a Cariati; del noto bibliofilo Domenico Romano Carratelli, discendente per parte materna del celebre storico nicoterese, che, nel suo intervento, ha raccontato con garbo, particolari inediti sulla vicenda biografica del suo indimenticabile congiunto, del quale conserva e custodisce i libri e il carteggio. Agli inizi dell’incontro culturale, hanno portato il loro saluto, il sindaco di Cariati Filippo Sero, che ha ringraziato Liguori a nome della comunità, per i continui e preziosi contributi di conoscenza di storia locale, che egli costantemente offre ai suoi cittadini, ed il presidente del Rotary “Terra Brettia”, Leonardo Ippolito, che si è detto felice di aver dato il suo contributo all’iniziativa organizzata dalla Deputazione di Storia Patria calabrese, perché anche la cultura rientra a pieno titolo nei programmi del suo sodalizio. Le conclusioni sono state tratte da Monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati.

Anche lui ha avuto parole di apprezzamento per l’iniziativa della commemorazione di Adilardi, lo storico calabrese che, nell’Ottocento, soggiornò per qualche tempo a Cariati, frequentando l’ambiente ecclesiastico locale e, in particolare, i sacerdoti che insegnavano nel Seminario , e incontrando il vescovo Nicola Golia, artefice della costruzione della Cattedrale, che egli definisce “cortese, sapiente e magnanimo”. Il vescovo Satriano ha detto, infine, che l’amore e l’attaccamento per il luogo (Cariati, in questo caso), non devono rimanere un atteggiamento esteriore, ma devono tradursi in comportamenti tali da giustificare l’appellativo di “onorata città”, che Adilardi usa nei riguardi della cittadina ionica.

Al termine della manifestazione, Franco Liguori ha lanciato un messaggio agli amministratori della città, affinchè si determinino ad intitolare a Francesco Adilardi un angolo del suggestivo centro storico di Cariati. La proposta ha suscitato nel pubblico un coro di consensi. Ottima la conduzione dell’incontro culturale, a cura dello scrittore cariatese Rocco Taliano Grasso; molto apprezzata la performance musicale del fisarmonicista Giuseppe Maria Greco.