Usb, Sacal: i lavoratori traditi e presi in giro
"A leggere le dichiarazioni espresse, sembra che la vicenda Sacal si sia conclusa positivamente. Prurtoppo non è affatto così! Ieri, infatti, prima della riunione del Consiglio di Amministrazione della Sacal, si è svolta presso la Prefettura di Catanzaro, la prevista riunione tra la USB Settore Aereo e la Sacal, alla presenza del Capo di gabinetto, vice Prefetto Colosimo". E' quanto scrive la segreteria regionale Usb.
"Va rilevato - continua la nota - innanzi tutto, l’assoluta mancanza di rispetto da parte di Sacal, nei confronti dei lavoratori e nei confronti della Prefettura, poiché ha ritenuto di farsi rappresentare da un funzionario senza potere decisionale, anziché dal Presidente o da un dirigente qualificato, laddove per USB era presente anche Susi Ciolella, responsabile Nazionale del settore".
Nella riunione la USB ha ribadito poi "l’assoluta necessità di rinviare il CdA, o, quanto meno, che questo non assumesse decisioni definitive, considerata anche la falsità delle informazioni fornite circa l’obbligatorietà della cessione del ramo d’azienda; l’inserimento, comunque, di graduatorie per il personale a tempo determinato; Clausola sociale senza limitazioni per il personale a tempo indeterminato; ricollocazione in Sacal, in caso di esuberi o di fallimento della costituenda società; garanzie di mantenimento delle attuali condizioni salariali anche in relazione al salario accessorio, con condizione di miglior favore e diritti acquisiti; ripristino della possibilità di esodo agevolato verso la pensione".
"Nessuna delle condizioni suesposte - prosegue l'Usb - è stata accolta dalla Sacal ed il CdA ha deliberato la cessione di ramo d’azienda alle stesse condizioni previste dall’accordo iniziale con Cisl e Uil. Si comprende, quindi, la soddisfazione di Sacal espressa a termine del CdA. Quello che non comprendiamo assolutamente, invece, è il tono trionfalistico della Cgil, che, dopo aver fatto finta di lottare, ha ingannato i lavoratori accettando lo stesso accordo, con la sola differenza che la clausola sociale, anziché di tre anni, sarà di cinque! E’ per ottenere questo i lavoratori hanno manifestato? E’ davvero questa piccola modifica che i lavoratori hanno chiesto a gran voce in tutte queste settimane? Certamente no, visto che tutte le altre condizioni, da noi ribadite anche in Prefettura, sono rimaste inascoltate, per cui i lavoratori continuano ad avere davanti un futuro incerto e senza garanzie. Oggi - conclude il sindacato - i lavoratori hanno tutte le ragioni per sentirsi traditi, per questo motivo, la USB non considera affatto un capitalo chiuso la decisione di Sacal, ma alzerà il livello dello scontro con l’azienda".