Epidemiologia ambientale: conclusa la misurazione del gas radon a Triparni
Mentre prosegue su tutto il territorio regionale la campagna 2016 di monitoraggio del gas radon, i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) hanno questa mattina ritirato gli esposimetri che, nel 2015, erano stati installati nella popolosa frazione di Triparni in comune di Vibo Valentia dove, appunto, l’Arpacal e l’Asp di Vibo Valentia, sensibili alle preoccupazioni delle persone residenti, hanno avviato un’attività preliminare conoscitiva per verificare la presenza e la possibile connessione tra pressioni ambientali ed effetti sulla salute dei cittadini.
L’installazione degli esposimetri, necessari al monitoraggio della presenza di gas radon, era stata infatti prevista nell’ambito di un piano di valutazione epidemiologica che il Centro Epidemiologico Regionale Ambientale (CERA) dell’Arpacal, diretto dal dr. Francesco Nicolace, aveva redatto in stretta collaborazione con l’Azienda sanitaria ed il dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, diretto dalla dr.ssa Angela Diano.
Accompagnati dal dott. Nicola Florio, portavoce delle istanze dei cittadini residenti a Triparni, l’ing. Pietro Capone, del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia - che ha peraltro portato a compimento nella stessa area il monitoraggio dei campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza – con la collaborazione del dr. Salvatore Procopio, del Laboratorio Fisico “E. Majorana” del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal, ha ritirato tutti gli esposimetri installati a Triparni. La prossima fase sarà quella di estrapolare i dati analitici sulla presenza di gas radon e informarne la popolazione interessata, così come è stato fatto per la popolazione residente a Rombiolo.
L’Arpacal e l’Asp di Vibo Valentia, quindi, hanno messo in campo le loro professionalità e strumentazioni tecniche per dare una risposta alle apprensioni dei cittadini. Con i tecnici del Comune di Vibo Valentia, ad esempio, sono state ricostruite le caratteristiche del territorio e dell’insediamento abitativo anche in ordine a modalità di approvvigionamento idrico, smaltimento dei reflui e ubicazione di eventuali insediamenti produttivi.
Numerosi incontri di confronto e aggiornamento si sono succeduti sullo stato di avanzamento dei lavori, in cui sono stati presentati e discussi i risultati dei monitoraggi dei campi elettromagnetici, delle analisi radiometriche sugli alimenti e sull’acqua potabile, alla presenza anche del dott. Nicola Florio, portavoce delle istanze dei cittadini.
Occorre, infine, tener conto della complessità di tutti gli accertamenti ambientali e soprattutto della difficoltà a reperire i dati sanitari, considerato che il registro tumori regionale, strumento estremamente utile negli studi di epidemiologia delle popolazioni a rischio, è di recente istituzione.