Furto di inerti dal fiume Neto, tre arresti: sequestrati camion ed escavatore
Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Rocca di Neto, nel crotonese, con l’accusa di furto aggravato in concorso di inerti e di distruzione e alterazione di bellezze naturali. Si tratta di S.B., 51 anni, padre del titolare di un’azienda locale che si occupa di vendita di calcestruzzo, e di due operai della stessa ditta, F.B. (46) e P.B. (31).
I FATTI | All’alba di venerdì scorso, 1 aprile, una “gazzella” dell’Arma ha incrociato un autocarro, con il cassone ribaltabile carico di sabbia e pietrisco, che proveniva dalla direzione del fiume Neto, in località Timpata di Rocca di Neto. Bloccato il mezzo sono state seguite le tracce appena lasciate dal veicolo che portavano fino all’alveo del fiume, dove vi era un altro autocarro della ditta di calcestruzzo che veniva caricato anch’esso con inerti tramite un escavatore guidato da S.B.
Sul posto sono giunti anche il personale dell’ufficio tecnico del Comune e un geologo dell’Ufficio demanio Idrico della Regione che hanno confermato la demanialità del terreno e l’assenza di autorizzazioni alle operazioni estrattive. Così è scattato il sequestro dei due autocarri, dell’escavatore, dell’area interessata allo sbancamento e di oltre a 100 metri cubi di inerti.
Su disposizione del Sostituto Procuratore di Turno, Alessandro Riello, i tre soggetti sono stati sottoposti ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida tenutasi sabato mattina e durante la quale il magistrato, Lucia Anna Altamura, su richiesta della Procura, ha convalidato l'arresto disponendo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 51enne (rinviando il processo ad altra data).
Considerata l'alta vulnerabilità ambientale della zona sono stati informati dell’accaduto anche la Provincia di Crotone, l'Autorità di Bacino di Catanzaro e gli altri Enti interessati.