Bruno: chiusura del presidio ospedaliero di Tropea sarebbe scandaloso
Il rischio che il presidio ospedaliero di Tropea venga soppresso sta diventando sempre più concreto. Addirittura ormai non si riesce più a capire se i servizi di pronto soccorso resteranno in funzione o meno. La questione non è di poco conto e va affrontata con chiarezza” ha dichiarato in una nota il deputato calabrese Franco Bruno.
“Tropea non è una qualunque cittadina calabrese. Tropea è la Calabria, il suo mare, il suo turismo, la sua eccellenza. Provate a definire la Calabria in positivo con qualsiasi altro italiano. Tropea c'è sempre. Si può tranquillamente definire la capitale del turismo della nostra regione, visitata da almeno 200.000 turisti ogni estate. Basti pensare che gli ospiti assicurano, ogni anno, al comune 300.000 mila euro di tassa di soggiorno. Privare Tropea di un presidio medico per le emergenze metterebbe a rischio non solo il turismo e l’indotto che ne deriva ma la salute e la sicurezza dei cittadini e dei forestieri che inevitabilmente vi si rivolgono con maggiore frequenza nel periodo estivo."
"Immaginare che un turista- continua Bruno - per un’emergenza medica debba raggiungere altri comuni è grottesco nonché autolesionista. Solo chi non conosce affatto la Calabria può pensare ad una cosa del genere. Inoltre, sembrerebbe che mentre in altre parti della regione rimarranno le sedi del Pronto Soccorso fino alla costruzione dei nuovi presidi ospedalieri questo non dovrebbe avvenire per Tropea. Un’altra evidente disparità pare sia stata riservata alla provincia di Vibo Valentia nell’assegnazione dei posti letto.
Per quanto mi riguarda, sarò sempre al fianco di Peppino Romano, di tutte le associazioni e della popolazione locale, per scongiurare il rischio della chiusura dei servizi essenziali del presidio. I luoghi che ci rappresentano in positivo in Italia e nel mondo devono essere tutelati e rafforzati."
"Bandendo ragionamenti esclusivamente ragionieristici. Sono certo - conclude la nota - che il Presidente Oliverio e tutti gli altri rappresentanti istituzionali sapranno fare fronte comune per scongiurare una così penalizzante eventualità" conclude Bruno".