Febbe, vergognoso il via alla “Retroattività del Lodo Alfano”
Il testo integrale della dichiarazione diramata dal consigliere comunale, Vincenzo Febbe: “Quando la politica è interessata a salvaguardare la casta ha sempre una via preferenziale per l’approvazione di qualsiasi testo di legge a loro favore. E’ a mio parere vergognoso che la commissione Affari Costituzionali abbia dato il via alla “ retroattività “ del Lodo Alfano . La norma prevede che «i processi nei confronti del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, anche relativi a fatti antecedenti l'assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare». Una norma che fornirebbe palesemente al Presidente del Consiglio uno scudo contro i suoi processi finché rimarrà in carica. Resto dell’avviso che chiunque violi la legge debba essere processato e giudicato dalla magistratura, organo indipendente, non è pensabile che vi sia qualcuno al di sopra della legge, queste scelte minano la stabilità sociale di un intera Nazione, farebbe meglio il Governo ad occuparsi del SUD e dei suoi molteplici problemi. La Calabria in modo particolare non è inserita nell’agenda dell’attuale governo, pensano di risolvere tutto mandandoci l’esercito. I calabresi dicono “NO” a queste vergognose iniziative, i calabresi sono un popolo di lavoratori, di emigranti e di uomini di cultura, non siamo tutti mafiosi. Abbiamo bisogno di lavoro, di magistrati, di giudici, di uomini delle forze dell’ordine, di una scuola all’altezza di un paese civile, di infrastrutture, e invece ci accontentano con trovate ad effetto ma senza sostanza. Ci avviamo ad un lodo Alfano costituzionale per il quale la legge, durante una legislatura, non è uguale per tutti. Altre leggi, molto più gravi, che nuociano alla nostra democrazia sono state approvate, la norma in materia di prescrizione, quella in materia di falso in bilancio, quella che ha di fatto depenalizzato il reato di attentato alla Costituzione, la legge sulle intercettazioni, per non parlare dell’indegna legge elettorale, quella che non consente agli elettori di scegliere i suoi rappresentanti”.