Truffe on line. Rubavano i codici dei correntisti e si trasferivano il denaro, 27 arresti

Reggio Calabria Cronaca

27 persone sono state raggiunte da altrettante ordinanze di custodia cautelare - di cui 16 in carcere, 3 ai domiciliari, e 8 obblighi di presentazione alla Pg - eseguite all’alba da parte dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria nel corso dell’operazione denominata “Piscatores”. Eseguite, inoltre, diverse le perquisizioni nella locride nei confronti di 23 indagati.

Diversi i reati contestati: associazione a delinquere, truffa, riciclaggio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico; ed ancora detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso o sistemi informatici o telematici, falsità in scrittura privata, sostituzione di persona e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo, hanno portato a scoprire l’esistenza di un gruppo che dalla Locride - in particolare, da Grotteria, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa e Siderno - avrebbe commesso truffe on line attraverso l’acquisizione illecita dei codici di accesso di ignari correntisti di un noto Istituto di Credito operante sul web. Con questo sistema venivano effettuate operazioni di trasferimento di ingenti somme di denaro da quei conti correnti ad altri intestati fittiziamente a persone inesistenti e, di fatto, riconducibili ai presunti promotori dell’associazione.

DAI CONTI CORRENTI “SPARITO” OLTRE 1 MILIONE DI EURO

L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia della titolare di un conto corrente on line dell’ING Direct, a cui erano stati sottratti circa 90 mila euro con di operazioni che la vittima disconosceva ed effettuate clonando i codici segreti bancari. Intanto era giunto alla Procura di Bologna anche un altro fascicolo con la denuncia di un’altra correntista della stessa banca ed cui erano spariti oltre 420 mila euro.

Le indagini tradizionali sono state così affiancate da investigazioni tecniche, anche di natura ambientale, telematiche e dall’approfondimento di alcune segnalazioni per operazioni sospette nei confronti dei componenti della presunta associazione. Grazie alla collaborazione fornita dall’ING Direct, sarebbe così emerso il coinvolgimento di una serie di persone della Locride che erano beneficiari delle somme, oltre un milione di euro, distratte illecitamente a numerosi correntisti Italiani.

Il sistema consisteva nell’individuare i conti correnti su cui vi era una cospicua somma di denaro, poi ci si appropriava delle credenziali di accesso del titolare, attraverso operazioni di phishing e si utilizzavano per sottrarre il denaro con bonifici a favore di altri rapporti finanziari da cui venivano prelevati i contanti.

(aggiornata alle 11:45)