Adamo (Pdl), campo rom Cosenza emblema fallimento politico
"Il campo Rom lungo il fiume Crati e' diventato emblema di un modus operandi: voltare le spalle alle questioni urgenti , aspettando immobili il susseguirsi delle stagioni". Esordisce cosi' Vincenzo Adamo, capogruppo del PDL nella citta' Bruzia, commentando la questione Rom. Un problema - afferma - che ha assunto dimensioni allarmanti a piu' livelli: sul piano sociale come su quello igienico sanitario. Il campo abusivo ai margini del Crati la cui popolazione cresce indisturbata- continua Adamo- non e' solo segno della rinuncia a gestire l'emergenza, ma anche sintomo di una Citta' che vive una fase di degrado e di abbandono. Le Comunita' Rom- aggiunge- hanno da sempre rappresentato un fenomeno difficilmente controllabile, in passato Cosenza si e' distinta per le lungimiranti politiche di integrazione che ha saputo attuare. Oggi constatiamo con amarezza - commenta Adamo- non solo la profonda incapacita' di proseguire nella direzione tracciata, ma l'inettitudine di amministratori che non hanno alcuna visione ne' hanno saputo individuare possibili strategie d'intervento. Mi chiedo - commenta - come si possa anche solo immaginare di amministrare una Citta' senza una programmazione orientata alla risoluzione delle questioni centrali. La politica del non intervento- continua - che ha spirato l'amministrazione Perugini per tutto il suo mandato ha prodotto come unico risultato l'attuale situazione di stallo. Meglio farebbe Perugini - ha concluso Adamo- a riflettere sulle parole di quanti sostengono, e noi tra questi, proprio in riferimento alla questione Rom, che bisogna lasciare lo spirito caritatevole e compassionevole agli uomini di Chiesa, agli uomini delle Istituzioni compete, invece, l'agire: prendere decisioni e attuarle in tempi rapidi, prima che la natura si sostituisca all'uomo. Continuando di questo passo Cosenza non sara' piu' ricordata come la citta' di Alarico ma come la citta' con la baraccopoli piu' grande della Calabria".