Catanzaro nel cuore: Facoltà di Medicina, non serve un secondo corso in Calabria
"Prendiamo spunto dal recente interessante intervento di Francesco Aiello, professore ordinario di Politica Economica all’Università della Calabria, nonché fondatore di OpenCalabria, per ribadire l’inutilità di una proposta che ciclicamente viene fuori: creare una seconda facoltà universitaria di Medicina in Calabria. Di più: già i corsi attinenti alle professioni sanitarie, anch’essi reiteratamente proposti a Cosenza, secondo noi rappresentano un surrettizio modo per introdurre la facoltà medica all’Unical."Lo si legge in una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore"
"Più volte, - continua il Movimento - negli ultimi anni, ne abbiamo sostenuto vanità e inopportunità argomentando sulla scorta di dati evinti tanto a livello nazionale quanto internazionale. Il prof. Aiello ci fornisce oggi un’ulteriore conferma, avvalorata da un’analisi puntuale fondata sul metodo scientifico consono ad un docente universitario ed ancorata ai dati nazionali e ai flussi regionali degli studenti calabresi. Il tutto rimarca sufficienza e validità formativa della Medicina catanzarese.Una volta di più, pertanto, ci ritroviamo nella condizione di ribadire che la ricorrente richiesta di istituire in Calabria un secondo corso di Medicina assume le forme della pretesa temeraria o della rivendicazione territoriale piuttosto che di una proposta razionale ed equilibratamente fondata. Sotto ogni punto di vista. Non ultimo quello economico, laddove si pensi che l’Ateneo “Magna Graecia” di Catanzaro ha dovuto subire dolorosissimi tagli dal Ministero rispetto alle Scuole di Specializzazione, nonché la brutta vicenda della Fondazione Campanella."
"E se questo è l’andazzo, - sottolineano ancora - come si fa allora a proporre una seconda Medicina in Calabria senza pensare di cadere nel grottesco e subirne le legittime critiche?Sta di fatto che la proposta di tanto in tanto riemerge. Quasi sempre in occasioni di campagne elettorali, ciò che ne tradisce la genuinità e l’onestà intellettuale. Infatti, benché cerchino improbabili vidimazioni all’idea, i fautori dell’istituzione di Medicina presso l’Università della Calabria spesso cadono in argomentazioni fuorvianti, a volte sgradevoli nella forma e comunque sempre ingannevoli nella sostanza.Probabilmente non siamo lontani dal vero se affermiamo che l’inconfessabile motivo che spinge tale inutile ipotesi sia quella di creare un centro di potere e di distribuzione di poltrone, cattedre, titoli, legami vari; insomma una struttura dispensiera di privilegi, i quali quasi sempre si tramutano in inefficienze e sprechi. Di cui la Calabria non ha certo bisogno."
"E poiché la discussione - conclude la nota - è affine a quella dell’organizzazione sanitaria, tema assai delicato e sentito da ogni cittadino, sarebbe davvero il caso di spazzare via ogni speculazione demagogica che sta dietro a questa inutile pretesa di duplicazione, e affidarsi ad atteggiamenti più responsabili da parte di tutte le forze politiche, intellettuali ed economiche della nostra regione. Concentrando ogni sforzo per potenziare la Facoltà di Medicina di Catanzaro, l’unica esistente in regione, a partire dal ripristino delle Scuole di Specializzazione medica e della fondazione oncologica per poi valorizzarne ogni ambito, passando soprattutto attraverso la ricerca scientifica, e così fornire l’opportunità a tanti calabresi, siano essi studenti che utenti, di avere un Corso che produca valore e vantaggi per tutti."