Gestione centri per l’impiego, le Province: “Rischiano il blocco”
La gestione della complessa problematica del mercato del lavoro e dei centri per l’impiego a seguito della legge di riforma Delrio, all’ordine del giorno della riunione dei rappresentanti degli Enti intermedi, tenuta nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro al tavolo dell’Upi convocato dal presidente regionale Enzo Bruno. Le Amministrazioni provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, per il tramite dell'UPI Regionale, denunciano “l’assenza di coerenza” della Regione Calabria, evidenziando la difformità tra quanto affermato in materia al tavolo di confronto dall’assessore Roccisano, e quanto praticato dal Dirigente Generale reggente del Dipartimento Lavoro in merito alla definizione della convenzione tra Regione e Province per la gestione dei Centri per l’impiego dei territori e la copertura dei relativi costi di gestione e del personale.
Le Province calabresi hanno denunciato la posizione assunta dal Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro che, esautorando gli Enti Intermedi, ha assunto direttamente la presa in carico di fatto e di diritto del rapporto organizzativo, funzionale economico e finanziario con i Centri per l'Impiego e con i dipendenti degli stessi. La presa di posizione dei rappresentanti delle Province calabresi al tavolo dell’Upi è stata formalizzata in una lettera inviata al presidente della Giunta Mario Oliverio, al vice presidente Antonio Viscomi, all’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Federica Roccisano e al prefetto di Catanzaro, Luisa Latella.
Nella lettera viene ribadito che, solo per responsabilità istituzionale, pur “in assenza della definizione della bozza di convenzione per come concordata con l’assessore Roccisano nell'incontro dell'8 aprile, le Province finora hanno sostenuto i costi di gestione e del personale dei Centri per l'Impiego e del Collocamento Obbligatorio con oneri gravosi, ancorché in assenza di atti giuridici bilaterali vincolanti ai fini del recupero della copertura delle somme anticipate” dalle Province.
“Nel confermare la correttezza dei dati organizzativi e contabili già trasmessi, sui costi sostenuti a far data dal 01.01.2015 sia per le strutture che per il personale – si legge ancora nella lettera - denunciano e respingono il metodo e il merito della nota del Dirigente Regionale Dipartimento Lavoro, che di fatto interrompe il percorso collaborativo tra la Regione e le Province per la definizione della problematica mercato del lavoro e pertanto ne chiedono la immediata revoca, condizione preliminare alla riattivazione del confronto ed alla sottoscrizione delle convenzioni”.
I rappresentanti delle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia sottolineano, infine, che “il permanere di tale situazione rischia di bloccare l’erogazione dei servizi essenziali all’utenza e di determinare momenti di ulteriore tensione tra i dipendenti e di sicurezza ed ordine pubblico tra i cittadini”. Le Province unitariamente sottolineano infine che finora le diverse e reiterate richieste di un tavolo di confronto con il presidente della Giunta Regionale finora sono rimaste inevase.