Usb, “no alla “deportazione” dei migranti”
"Ieri, ancora una volta e sempre unitamente alle altre associazioni che gravitano nel territorio lametino, la USB si è presentata a Lamezia Terme al convegno del partito democratico, assieme ai migranti attualmente residenti nel centro di accoglienza Cooperativa “Malgrado Tutto”, in questo momento sotto gli occhi dei riflettori di tutto il Paese, per dire no alle deportazioni dei migranti, no alle guerre ed al razzismo e per chiedere la loro regolarizzazione generalizzata". E' quanto scrive per la Confederazione regionale USB Tonino Jiritano.
"L’iniziativa - continua la nota - avviene dopo il rientro nel centro deciso dai migranti dopo il presidio, durato alcuni giorni davanti il Commissariato della città. Tra l’altro, gli stessi migranti denunciano che, dopo le iniziative di questi giorni, le vessazioni e le provocazioni all’interno del centro continuano con maggiore frequenza.
Nel corso dell’iniziativa di ieri, abbiamo visto tanta gente impegnata politicamente in Calabria sfilare, senza che nessuno si avvicinasse, chiedesse il motivo o si interrogasse sul perché di quel presidio.
Alla fine, abbiamo solo strappato un impegno al Presidente della regione Calabria, di effettuare un sopralluogo congiunto entro la fine del mese presso la struttura. Allo stesso Presidente abbiamo sottolineato le scelte politiche che sono state messe in campo in questa regione, che riteniamo scellerate ed anti umanitarie.
Infatti, le responsabilità per queste situazioni sono molteplici, e non riguardano solo la cooperativa, ma investono anche le istituzioni politiche e le loro scellerate scelte in materia di politiche sociali.
La USB, assieme alle altre associazioni sociali impegnate in questa battaglia, denuncia che in questa regione ci sono responsabilità evidenti sulla mercificazione dei migranti, con comuni che appaltano lavori alle cooperative che gestiscono i migranti, senza preoccuparsi minimamente di regolarizzati, di contrattualizzarli e di applicare tutte quelle norme prevista per la sicurezza negli ambiti lavorativi; abbiamo visto, infatti, migranti, impegnati in operazioni di protezione civile, senza uno straccio di Dispositivi di Protezione Individuale, addirittura erano spesso a lavorare erano con le ciabatte!!!
Come USB non possiamo che denunciare a tutti i livelli quanto sta avvenendo in Calabria che, da una parte mitizza il sindaco di Riace, Mimmo Lucano (pressoché sconosciuto a tutti fino a pochi giorni fa), per la sua capacità di accoglienza e di integrazione, dall’altra attua una gestione dei migranti che spesso sfocia in atteggiamenti con derive razziste e con processi di disumanizzazione.
Le istituzioni, infine, non sono state in grado di darci le risposte che chiedevamo, a partire anche dalla locale Prefettura che, invece di agevolarci il compito di entrare dentro il centro di accoglienza per verificare come siano gestiti i migranti (quale assistenza piscologica, medica e legale abbiano), ci rimanda alla stessa cooperativa per autorizzarci a farci entrare.
Una situazione, insomma, giunta ormai al limite, che mostra il fallimento generale di queste scelte politiche sul flusso dei migranti.
Da qui nasce la necessità di proseguire questo cammino unitamente alle altre associazioni, perché l’assistenza ai migranti sia davvero tale, a partire dal rispetto di quegli elementari diritti umani, oggi troppo spesso calpestati".