Appropriazione indebita, sequestrato un ettaro di bosco nel cosentino
Un’area boschiva di quindicimila metri quadri e oltre duemila quintali di legname sono sequestrati dagli uomini del Corpo Forestale di Sant’Agata D’Esaro, nel cosentino. Il provvedimento è scaturito da un controllo effettuato in località “Pettoruto” di San Sosti, zona che ricade nel perimetro del Parco Nazionale del Pollino.
Sull’area del demanio comunale interessata era stato autorizzato un progetto di taglio, eseguito da una ditta di Acri e che sarebbe dovuto terminare a febbraio scorso grazie ad una proroga dello stesso ente. Cosa che invece non è avvenuta: l’azienda, non avendo finito i lavori in tempo e non potendo avere un’ulteriore proroga, ha proceduto ad abbattere tutte le piante lasciandole sul letto di caduta per il successivo esbosco.
Si tratta di una a questione “tecnico-economico-autorizzativa”; i Comuni, infatti, per procedere ad ulteriori utilizzazioni dei boschi devono dimostrare alla Regione - l’ente che concede le autorizzazioni - che con i proventi relativi alle vendite, si provvede a redigere i Piani di Gestione dei propri boschi; se così non è la Regione non fornisce dunque l’autorizzazione per i tagli.
In questo caso la comunicazione di fine dei lavori prevista per febbraio è stata ritardata ed inviata alla Forestale solo nei giorni scorsi, quindi nel mese di Aprile. Pertanto il Corpo ha eseguito un controllo sulla regolarità del procedimento, evidenziando come la ditta, pur non essendo in possesso di proroghe, avrebbe proceduto comunque per ultimare i lavori.
Pertanto è stata posta sotto sequestro l’area boschiva di circa un ettaro e mezzo in cui sono stati effettuati gli abbattimenti ed il materiale legnoso.
All’amministratore unico dell’impresa esecutrice dei lavori e ai dipendenti che hanno eseguito i lavori viene contestato ora il reato di appropriazione indebita aggravata. Possibili problemi anche per l'Amministrazione comunale che non ha impedito la continuazione degli interventi all’interno del lotto del bosco Pettoruto, nonostante con un atto pubblico ne fosse stata dichiarata la chiusura definitiva a febbraio scorso.
Le indagini sono ancora in corso per i possibili risvolti economici conseguenziali sui bilanci dello sfruttamento del demanio forestale del Comune di San Sosti.