Acam, ultimo concerto della stagione col duo Fusco
Ultimo concerto della prima parte della Stagione Concertistica 2016, è stato quello tenuto dal duo a quattro mani Maria Francesca e Giovanna Fusco, sabato scorso, 30 aprile, presso l’Auditorium del Liceo Musicale “Orfeo Stillo” di Crotone, promosso dalla Società Beethoven Acam.
Un concerto particolare poiché le due artiste hanno scelto di presentare un programma incentrato interamente alla musica a 4 mani di autori italiani e che le ha viste integrate non solo sotto il profilo prettamente tecnico, nel quale hanno dimostrato di possedere una solida scuola alle spalle che consente loro di affrontare le insidie di una scrittura quanto mai complessa irta di passaggi tecnici nei quali è prevista una capacità tale da comprendere passato e futuro.
Una lettura del pianoforte che comprenda in sé non solo un retaggio glorioso del passato ma si proietta ad essere un contenitore del futuro dove le nuove tecnologie lo sottopongono continuamente a cercare nuove strade sonore e di capacità espressive molto complesse.
Il programma comprendeva infatti: Franco Margola, “Sonata pianistica per due mani destre”; F. Busoni, Fuga su un tema popolare "O du lieber Augustin"; T .Procaccini, “Marionette per pianoforte a 4 mani”; Francesco Cilea “Chansonnette op. 31”, Francesco Cilea, “Seconda danza per pianoforte a 4 mani”; Antonella Barbarossa, “Il giardino dell'amore”, fantasia per pianoforte a 4 mani, compositori tutti, che con le loro creazioni hanno creato un passaggio fra la fine di un’epoca, “quella romantica”, e l’inizio e la ricerca di nuove forme compositive espressive.
Le due artiste hanno saputo coniugare insieme la serenità del brano della Barbarossa “Il Giardino dell’amore” che con armonie inusuali innestava una melodia ricca di significati ancestrali, alle armonie quasi provocatorie, comunque di ricerca del brano della Procaccini “Marionette”. Molto particolare il fugato su un tema popolare di Busoni, dove lo stile antico cercava di fondersi con la realtà contemporanea. In Cilea invece è prevalsa la forma lirica per eccellenza.
Un bel concerto all’interno del quale le due artiste sono state chiamate, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello interpretativo a coniugare, due culture pianistiche a confronto; la fine di un romanticismo ricco di grandi ed indiscussi creatori ed esecutori, con l’inizio e la ricerca di nuove forme compositive ed esecutive del III millennio. Due bis hanno concluso una serata pianistica molto interessante, alla quale il numerosissimo pubblico presente ha riservato una calorosissima accoglienza alle due artiste.