Progetto “Biorti Didattici”, ideato e attuato dall’ARSAC
Con il successo dell’iniziativa denominata “Biorti Didattici”, vale a dire il filo verde che, dal Pollino all’Aspromonte, attorno al tema dell’agricoltura biologica e della sana alimentazione, ha unito e coinvolto oltre 600 alunni provenienti da diverse scuole calabresi, si sono aperte ora nuove e concrete prospettive di proroga e di allargamento del progetto a partire dal prossimo anno scolastico, grazie ai finanziamenti recentemente accordati dalla Regione Calabria e dal Ministero dell’Agricoltura.
Insomma, il progetto “Biorti Didattici”, ideato e attuato dall’ARSAC, l’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, di concerto con la Sovrintendenza Scolastica Regionale e con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, ha dato ottimi frutti.
L’esperienza, brillantemente attuata, grazie all’impulso e alle sollecitazioni del direttore generale dell’Arsac, Italo Antonucci, e del gruppo di lavoro guidato da Michelangelo Bruno Bossio, coordinato dallo stesso funzionario e da Vincenzina Scalzo, e formato da Pasqualino Tallarico, Luigia Florio, Raffaelina Fragale, Saverio Filippelli, Piero Pittore, Teresa Borrelli, Paolo La Greca, Pompeo Gualtieri, Fausto Zicca Antonio Di Leo, Vincenzo Cilona, Antonio Scalise, Vincenzo Melissari e Aldo Cannizzaro, si è realizzata in ben 5 Centri Sperimentali Divulgativi dell’ARSAC ( Mirto, Caselle di San Marco Argentano, Cropani, Villa Margherita e Gioia Tauro) avendo ottenuto l’entusiastica partecipazione di 30 classi di 8 istituti comprensivi statali: Mirto, Cariati e San Marco Argentano in provincia di Cosenza; il “Pascoli” di Catanzaro e Cropani sempre nel catanzarese; il “Cutuli” e il “Rosmini” di Crotone; e Gioia Tauro nel reggino.
Per facilitare il percorso formativo, e cioè per meglio rispondere alle esigenze organizzative e didattiche delle classi coinvolte, il progetto ha dato luogo a una prima fase di dialogo e confronto tra divulgatori e insegnanti circa tempi e modalità di attuazione dell’iniziativa insieme alla verifica, che ha portato alla redazione di un primo report, sulle conoscenze e sulle curiosità dei ragazzi rispetto al tema e ai prodotti dell’orto.
Le attività, svolte nell’ambito di veri e propri percorsi-laboratori formativi, hanno messo in relazione i bambini con un mondo, che, benché vicino, spesso non conoscevano, cioè i campi agricoli, l’agricoltura biologica e quindi la corretta alimentazione, rendendoli protagonisti nella nuova esperienza di scoperta attraverso mirate azioni tra gioco e percezione sensoriale; azioni e scoperte che si sono rivelate, al tempo stesso, fortemente educative e istruttive; una vasta e bella nuova lettura dei campi agricoli con lezioni a cielo aperto sulle coltivazioni senza l’utilizzo di antiparassitari, erbicidi o concimi chimici, ma usando metodi naturali per la produttività delle piante, riciclando anche rifiuti vegetali e animali come risorse rinnovabili per assicurare e migliorare la fertilità del suolo.
Un secondo approccio alla materia ha ulteriormente favorito il protagonismo dei ragazzi, che cimentandosi direttamente con i lavori nell’orto, hanno riflettuto – su sollecitazione e con il sostegno degli insegnanti e dei divulgatori – con considerazioni e valutazioni individuali e collettive relativamente alle abitudini alimentari e alla dieta equilibrata per avere un rapporto sano con il cibo, ma anche rispetto alla biodiversità dei prodotti e alla stagionalità coi suoi ritmi e i suoi cicli. Da qui la necessità per l’uomo di assicurare sempre un quadro di sostenibilità ambientale e di rispetto dell’ecosistema.
Gli alunni hanno infine raccontato le loro esperienze sul campo nella manifestazione scolastica “La Festa dell’Orto” tenutasi nelle rispettive scuole. Mentre l’ARSAC conta a breve di presentare il report dell’iniziativa a Catanzaro presso la Cittadella degli uffici regionali e quindi di replicare nelle prossime settimane nelle diverse sedi dei Centri Sperimentali Divulgativi, protagonisti dell’iniziativa realizzata, con un ciclo di incontri di presentazione al pubblico dei risultati e degli obiettivi raggiunti, nonché di precisazione delle linee e delle prospettive di sviluppo del progetto.
“Ora si aprirà una nuova fase” – assicura l’ing. Italo Antonucci, direttore generale dell’ARSAC – “che riguarderà l’allargamento dell’esperienza maturata ad altre scuole ”. Così tale esperienza di esplorazione, osservazione, manipolazione e creazione che vuol dire messa a dimora di piantine, o fare trapianti, scerbature o costruire lombricai o altro ancora la potranno incontrare, per farne tesoro, altri alunni calabresi.