Giustizia, Roberti: “Mancato funzionamento è regalo alle mafie”
"A volte più importanti i sequestri di beni che gli arresti. Il mancato funzionamento della giustizia penale e civile è il più grande regalo che abbiamo fatto alla mafia negli ultimi 50 anni".
Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, al convegno "Uscire dal cono d'ombra", in corso alla Camera. "Bisogna far funzionare la giustizia penale e civile, è il migliore antidoto alle mafie - ha aggiunto il procuratore - l'altro regalo che abbiamo fatto alle mafie è la mancata attuazione di una parte dei principi costituzionali che nessuna riforma potrà mai modificare. Le mafie, infatti, si infilano laddove ci sono le disuguaglianze, la disperazione, la disoccupazione".
Roberti sollecita inoltre, per il contrasto alla criminalità, che si rimpinguino gli organici di magistrati e cancellieri. "Lo Stato può vincere, se lo vuole. Questa è anche una scelta politica che lo Stato, faticosamente, si avvia a fare" ha aggiunto illustrando quindi le difficoltà in cui si dibatte la cooperazione giudiziaria internazionale "ancora molto lontana da livelli soddisfacenti; non c'è armonizzazione degli ordinamenti giuridici".
In Australia, addirittura, ha raccontato il procuratore nazionale, "stanno pensando di rinunciare alle inchieste sulla 'ndrangheta", che è "transazionale ed ha la sua forza nel traffico di droga: non riusciremo mai a contrastare efficacemente la criminalità senza contrastare il traffico di stupefacenti e il riciclaggio". "A volte è più importante sequestrare i beni che arrestare i mafiosi: con gli arresti si rimettono, dopo qualche tempo, sulla strada del crimine. Bisogna invece strappare loro i beni", ha concluso Roberti.