Incassano la pensione sociale ma vivono all’estero, 517 denunce: 75 sono calabresi

Calabria Cronaca

Scatta in tutta Italia l’operazione “Italians out”: la Guardia di finanza scopre così una maxi truffa ai danni dello Stato denunciando in totale 517 persone che era fittiziamente residenti in Italia percependo in modo indebito assegni sociali dell’Inps per oltre 16,5 milioni di euro


Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Inps, allo scopo di prevenire e reprimere le violazioni economico-finanziarie nel settore della previdenza e dell’assistenza, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo, sulla base dei dati forniti dall’Istituto di previdenza, ha eseguito un’analisi di rischio e coordinato una complessa attività investigativa, denominata “Italians Out”, che ha portato ad individuare e interrompere un diffuso sistema che permetteva di incassare indebitamente la pensione sociale.

L’attività è stata condotta sull’intero territorio nazionale ed ha portato a scovare centinaia di cittadini italiani che, dopo aver ottenuto l’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero non rispettando così il requisito essenziale della residenza stabile, continuando a riscuotere illecitamente l’emolumento assistenziale facendoselo accreditare su conti correnti o tornando, saltuariamente, in Italia solo per ritirare le somme allo sportello.

Sono stati così tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa continuata ai danni dello Stato e della collettività. L’operazione, che ha riguardato 19 regioni e 81 province con controlli eseguiti dai reparti della Guardia di Finanza competenti territorialmente, ha consentito di accertare 511 casi irregolari, di denunciare 517 persone e lindebita percezione di emolumenti per oltre 16,5 milioni di euro.

Dato ancora più rilevante, poi, è che oltre all’avvio del recupero di quanto percepito indebitamente l’attività consentirà un risparmio alla casse dello Stato di circa 3 milioni di euro annui per i prossimi esercizi.

L’operazione ha anche riguardato la Calabria, dove sono stati accertati pagamenti indebiti per oltre 2,3 milioni di euro e 75 soggetti sono denunciati alla magistratura ordinaria in relazione all’accertamento 69 posizioni ritenute irregolari.

Non sono da meno le altre regioni italiane. In Sicilia l’indebita percezione è stata pari ad oltre 3,7 milioni con 123 soggetti denunciati; in Campania di 3,4 milioni e 98 denunce; ed a seguire: Lazio (1.6 milioni e 48 denunce); Puglia (900 mila euro e 29 denunce); Abruzzo (837 mila euro e 32 denunce); Umbria (553 mila euro e 9 denunce).

"Sulla base dei dati forniti dall'Inps – fanno sapere gli inquirenti - è stata condotta un'analisi di rischio e avviata una complessa attività investigativa che ha portato all'individuazione ed interruzione di un diffuso sistema di percezione indebita dell'assegno sociale".

"Oltre all'avvio del recupero di quanto incassato indebitamente dai responsabili, - proseguono gli investigatori- l'attività consentirà un risparmio alla casse dello Stato pari a circa 3 milioni di euro annui per i prossimi esercizi".

(Aggiornata alle 18:33)

"Sulla base dei dati forniti dall'Inps – fanno sapere gli inquirenti - è stata condotta un'analisi di rischio e avviata una complessa attività investigativa che ha portato all'individuazione ed interruzione di un diffuso sistema di percezione indebita dell'assegno sociale (già pensione sociale)".

"Oltre all'avvio del recupero di quanto incassato indebitamente dai responsabili, - proseguono gli investigatori- l'attività consentirà un risparmio alla casse dello Stato pari a circa 3 milioni di euro annui per i prossimi esercizi".