Legalità, grande partecipazione all’evento della Camera di commercio
Si è svolto oggi, presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria - Auditorium “Nicola Calipari”, l’incontro conclusivo del progetto “La rete per la legalità: un percorso condiviso per la crescita socio-economica del territorio”, promosso dalla Camera di commercio di Reggio Calabria in partenariato con 13 associazioni attive sul territorio provinciale (Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria, Associazione Attendiamoci, Associazione Centro Comunitario Agape, Associazione di promozione sociale "Espero", Associazione “Don Bosco”, Associazione F.A.G. Forest and Agricolture Group, Centro Studi Colocrisi, Circolo Legambiente Reggio Calabria, Confindustria Reggio Calabria, Monithon Calabria, Proloco del Comune di Motta San Giovanni, Riferimenti Cordinamento nazionale antimafia, U.N.L.A. Unione Nazionale per la lotta contro l'analfabetismo).
Il progetto nasce nell’ambito di un più ampio programma d’intervento finalizzato a diffondere la cultura della legalità in tutto il territorio nazionale, attraverso la rete delle Camere di Commercio. L’Italia, infatti, è al penultimo posto nell’indice europeo di rischio corruzione (Commissione Europea 2014) e al 61° posto nella graduatoria mondiale; sono 160.000 le imprese commerciali soggette ad estorsione e 200.000 i commercianti sotto usura; sono 1.386 reati di riciclaggio denunciati e 900 persone arrestate; 11.238 beni e 1708 aziende sono stati confiscati alla criminalità organizzata. Tutti questi dati, provenienti da differenti e autorevoli fonti, concorrono a consolidare la consapevolezza che il sostegno alla crescita economica (mission propria delle Camere di Commercio) non può prescindere dalla promozione del rispetto delle regole.
Dopo i saluti del Commissario straordinario della Camera di commercio, Francesco Venneri, il Segretario Generale Natina Crea, ha evidenziato che la “Rete della Legalità” ha scelto di realizzare numerose iniziative per indirizzare le giovani generazioni verso i principi del rispetto e della libertà dai condizionamenti della criminalità organizzata, richiamando, all’attenzione di tutti, la frase di Paolo Borsellino scelta quale slogan dell’iniziativa: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Nell’ambito della “Rete per la Legalità”, le 13 associazioni che hanno aderito alla manifestazione pubblica d’interesse della Camera di Commercio e sottoscritto il relativo protocollo istitutivo, hanno realizzato numerosi incontri formativi e percorsi laboratoriali che hanno coinvolto istituti scolastici presenti in tutto il territorio provinciale, dalla fascia ionica al tirreno, al territorio aspromontano. I giovani hanno avuto la possibilità di confrontarsi con imprenditori vittime della criminalità organizzata che hanno avuto il coraggio di denunciare, nonché hanno avuto modo di apprendere come i beni confiscati alla mafia e riutilizzati da imprese sane o da associazioni, possano essere strumentali alla realizzazione di percorsi di inserimento sociale per le fasce più deboli e alla crescita socio-economica dell’intero territorio.
Alla presenza di numerosi studenti, dirigenti scolastici, docenti e autorità, le associazioni, i rappresentanti delle scuole e i giovani che hanno fattivamente partecipato alla realizzazione delle iniziative, hanno esposto e condiviso le esperienze e gli obiettivi raggiunti. “I risultati conseguiti sono stati per noi più che soddisfacenti” ha dichiarato il Segretario Generale dell’Ente camerale: 21 istituti scolastici coinvolti, oltre l’Università Mediterranea -Dipartimento di Agraria; oltre 3.500 studenti coinvolti; 20 attività di tipo laboratoriale; 21 eventi divulgativi; una conferenza stampa; 2 concorsi; 7 visite guidate; 46 incontri formativi. Sono stati prodotti: 5 video; una mostra di elaborati artistici; 3 spot; un cortometraggio; una presentazione in powerpoint; uno sketch-monologo; 2 elaborati ( decalogo per la legalità e un elaborato di monitoraggio civico); un premio rivolto alle imprese.
Significativi gli interventi dell’imprenditore Tiberio Bentivoglio che, con la sua forte testimonianza su cosa significa oggi in questa realtà opporsi alla criminalità organizzata, ha dichiarato che la sua vita è stata cambiata non dalle lauree ma dal foglietto della prima denuncia che ha messo in tasca e di Don Valerio Chiovaro che ha dichiarato come il messaggio più significativo dell’ esperienza maturata sia consistito nel vivere i beni confiscati nella convinzione che possa venire bene anche da ciò che è stato male.
Hanno partecipato ai lavori Federico Cafiero De Raho, Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, che ha dichiarato come oggi a Reggio Calabria si respiri aria di maggiore fiducia, non essendo pensabile che una comunità rinunci alla propria libertà, e Mirella Nappa, Direttore del MIUR Ufficio scolastico regionale - Ufficio VI ambito territoriale RC, che ha sottolineato l’impegno della scuola a lavorare sulla cultura della legalità, proponendo altresì che la rete costituita diventi permanente.