Anche a Reggio Calabria è rinato il Partito Comunista Italiano
Anche a Reggio Calabria è rinato il Partito Comunista Italiano. Dopo un lungo processo costituente che ha visto coinvolti il Pcdi, importanti settori di Rifondazione Comunista, movimenti e associazioni di base e della sinistra diffusa e, soprattutto, centinaia e centinaia di donne e uomini da molti anni "senza tessera" che, finalmente, hanno ritrovato la loro "casa" naturale, è salpato l'ambizioso progetto della costruzione del nuovo PCI.
In un clima di forte entusiasmo si é tenuta, presso i locali della Sala "Giuditta Levato", l'affollata Assemblea costituente provinciale del PCI. Il nuovo soggetto politico vuole riaggregare donne e uomini partendo, senza alcuna operazione nostalgica, dal meglio del comunismo italiano rappresentato dalle idee di Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti ed Enrico Berlinguer.
Il PCI nasce avendo come punti cardine ideale la difesa del Bene Comune e gli alti attualissimi valori della Costituzione repubblicana, oggi messi pericolosamente in discussione dalla vergognosa "deforma" costituzionale voluta da Renzi, Boschi e Verdini.
In tal senso, la strenua difesa della Costituzione e, quindi, dell'Italia sarà il primo punto dell'agenda politica del PCI. I comunisti saranno in prima linea nella battaglia per il NO al referendum sulla sedicente riforma costituzionale promossa, appunto, dal PD e dall'abusivo governo Renzi.
Durante la manifestazione del "battesimo" reggino del PCI è stata evidenziata la pericolosa deriva assunta dal PD che, da partito di centrosinistra che osteggiava e criticava Berlusconi e i suoi nefasti progetti, si è ridotto ad essere, nei fatti, un partito centrista che, incredibilmente, approva proprio le leggi e le politiche liberiste berlusconiane che si caratterizzano per essere contro le lavoratrici, i lavoratori e le classi meno abbienti.
Il PD, a tutti livelli, è ormai un permanente comitato elettorale guidato dai poteri forti del Paese che vogliono sfasciare la Costituzione e occupare il potere. Questa vergognosa deriva coinvolge il PD a tutti i livelli e a ogni latitudine. A Reggio e in Calabria, l'amministrazione Falcomatà e la giunta Oliverio rappresentano l'incontrovertibile cartina di tornasole di un evidente e palese doppio fallimento politico-amministrativo: un fallimento inequivocabile e senza appello che ha ridotto al lumicino la popolarità e la credibilità delle due inadeguate amministrazioni.
I reggini e i calabresi segnalano apertamente l'assoluta incapacità amministrativa che sono costretti a subire per colpa delle due giunte, i cui esponenti, proprio in queste ore, in maniera assolutamente servile, hanno gettato la maschera; infatti, buttando alle ortiche storia e coerenza si sono convertiti al renzismo sposando, senza pudore, il vergognoso massacro della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana. Tutto ciò rappresenta la definitiva rottura del PD con una storia e una tradizione di Sinistra che, con grande orgoglio, verrà portata avanti dal nuovo PCI anche a Reggio e in Calabria che, quindi, sarà assolutamente alternativo a questo PD.
I lavori della manifestazione sono stati presieduti dalla giovane Daniela Labate, l'introduzione è stata svolta da Lorenzo Fascì, segretario provinciale del Pcdi. E' seguito un ricco e interessante dibattito. Sono intervenuti Francesco Stilo, Lillo Neri, Ottaviano Tripodi, Fabio Racobaldo, Angelo Borgese, Marco Comandé, Francesco Priolo, Francesco Talia, Andrea Gandolfo e il sindaco di Polistena Michele Tripodi; durante il dibattito vi sono stati intermezzi poetici recitati da Cinzia Messina e Fabio Violi.
Ha, inoltre, preso la parola Nicola Limoncino, segretario provinciale reggino di Rifondazione fino a qualche giorno fa, il quale ha spiegato perché si é dimesso dal PRC proprio per aderire al progetto politico di unità dei comunisti che alla base del PCI.
Ha concluso i lavori Michelangelo Tripodi, segretario calabrese del Pcdi, il quale ha evidenziato l'altissimo valore della sfida politica lanciata con la nascita del PCI che porterà avanti una opposizione sociale per contrastare le politiche impopolari del governo Renzi e per ribadire la diversità comunista rispetto ad una questione morale che coinvolge pesantemente il Partito Democratico.
Al termine della bella serata caratterizzata da un profumo e da una sensazione di bella politica sono state comunicate le nuove tappe del PCI: sabato 11 giugno l’Assemblea costituente regionale a Polistena e dal 24 al 26 giugno il Congresso nazionale che si terrà simbolicamente a Bologna dal 24 al 26 giugno.