Spaccio di droga in via Acquabona, avviso di conclusione indagini per 25 crotonesi
A conclusione di articolate indagine, la Squadra Mobile di Crotone ha notificato a 25 soggetti crotonesi gli avvisi di conclusione delle indagini, emessi dalla Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione denominata “Theseus”. Gli indagati sono ritenuti responsabili, anche in concorso tra loro, di aver detenuto e ceduto in più occasioni cocaina, eroina e marijuana, nel periodo di tempo compreso tra l’aprile del 2014 e l’ottobre del 2015.
Le indagini sono nate dopo un sequestro di cocaina, nel marzo del 2014, all’interno del quartiere di via Acquabona, tra l’edificio che ospita la proprio la Questura e gli Istituti Magistrale e Tecnico Commerciale. Nella zona vi sono diversi fabbricati non censiti. In quell’occasione, dopo una minuziosa perquisizione eseguita presso l’abitazione e il garage di un 41enne, P.C., nel vano sottosella di un Quad vennero ritrovati oltre 18 grammi di cocaina.
Dopo questa scoperta, a cui seguirono servizi di osservazione che avrebbero fornito importanti e fondamentali elementi di riscontro, le indagini permesso di documentare e svelare lo spaccio della droga proprio in via Acquabona così come gli abitanti del quartiere si rifornivano di stupefacente favoriti da cancellate, muri eccetera.
Gli spacciatori, sfruttando l’abusivismo urbano, avrebbero così nascosto la droga anche in strutture non riconducibili alla proprietà di qualcuno. Secondo gli inquirenti gli indagati, nel tempo, avrebbero perfezionato un collaudato sistema di spaccio, nell’ambito del quale un ruolo determinate era quello di persone messe in punti di osservazione strategici con funzioni di vedetta. Quest’ultimi segnalando tempestivamente, all’occorrenza, la presenza delle forze di polizia, agevolando lo spaccio e contattando direttamente i clienti.
L’attività di osservazione, ancora più difficile per la sfuggente personalità di alcuni dei coinvolti, tra l’altro gravati da precedenti specifici, avrebbe permesso di evidenziare come il quartiere fosse frequentato, sia di giorno che di notte, da consumatori di droga crotonesi o dei paesi limitrofi, che compravano la droga anche più volte nell’arco della stessa giornata, tanto da poter definire l’intero rione come una riconosciuta “piazza di spaccio”.
Il favore logistico e il continuo flusso di giovani che vi transitavano, anche attraverso le aree delimitate dalla scuole, avrebbero contribuito ad ingenerare, sia negli acquirenti che negli spacciatori, un senso di sicurezza nel compiere le attività illecite.
Durante le indagini sono stati documentati ed riscontrati oltre quaranta episodi di spaccio con il conseguente sequestro di innumerevoli dosi di cocaina, eroina, marijuana e hashish.